Ebola. Paziente zero allo Spallanzani di Roma da dove nemmeno l’aria può uscire

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Novembre 2014 - 09:22 OLTRE 6 MESI FA
Ebola. Paziente zero allo Spallanzani di Roma da dove nemmeno l'aria può uscire

Ebola. Paziente zero allo Spallanzani di Roma da dove nemmeno l’aria può uscire

ROMA – Ebola. Paziente zero allo Spallanzani di Roma da dove nemmeno l’aria può uscire. Il medico italiano di Emergency è stato trasportato con ambulanza speciale dall’aeroporto militare di Pratica di Mare direttamente all’ospedale Lazzaro Spallanzani, unico insieme al Sacco di Milano, a disporre della tecnologia necessaria (i laboratori BL3/4 sono il livello massimo di sicurezza di bio-sicurezza) a gestire i casi ad alta pericolosità di contagio. In questo caso Ebola, l’ospedale è più conosciuto per il trattamento di malattie infettive di ogni tipo, a cominciare dall’Hiv.

Giusto una mezz’ora di auto divide l’aeroporto vicino al mare dal nosocomio a sudovest di Roma. Il medico, dal momento in cui gli è stato diagnosticato l’avvenuto contagio già in Sierra Leone, non ha toccato oggetti, non ha avuto nessun contatto diretto.

La destinazione raggiunta è il super-reparto di isolamento: 16 stanze, di cui 4 per i degenti le altre per il personale medico e infermieristico che si alterna al lavoro seguendo un rigidissimo protocollo. Un reparto separato al punto da essere un ospedale dentro l’ospedale: qui anche il condizionamento d’aria è a senso unico, cioè l’aria filtra dall’esterno ma non può uscire onde evitare contaminazioni. Dentro non entra nemmeno uno spillo, anche cartelle cliniche e matite sono in quarantena interna.

Il paziente zero (è il primo italiano contagiato)  è confinato in un letto avvolto in un telo di cellophane. L’accesso al reparto avviene tramite un ascensore sigillato, ad alto isolamento. Parlamentari 5 Stelle hanno espresso riserve sull’effettiva capacità dell’ospedale di assolvere il compito. Non sono bastate loro le rassicurazioni in aula del ministro della Salute Lorenzin.