ROMA – Per il tribunale del Riesame Michele Buoninconti, l’uomo accusato per l’omicidio della moglie Elena Ceste, deve rimanere in carcere. Ma il tribunale del Riesame, oltre a confermare il carcere per Michele Buoninconti, ha anche escluso l’aggravante della premeditazione sostenuta dall’accusa. Buoninconti quindi, secondo i giudici del tribunale del Riesame, ha ucciso Elena Ceste d’impeto.
Il delitto, secondo i giudici, fu scatenato da un impeto e non fu premeditato. Se cosi fosse allora, si chiede Chi l’ha visto, l’omicidio d’impeto sarebbe avvenuto in seguito a cosa? Chi l’ha visto nell’ultima puntata ha riproposto un’intervista a Michele Buoninconti in cui l’uomo diceva di aver incrociato, la mattina della scomparsa della moglie, l’auto di uomo e di averlo riconosciuto. Era lo stesso uomo, diceva Michele, che mandava messaggi ad Elena Ceste.
Gli investigatori però hanno poi escluso che si trattasse dello stesso uomo. “Ma lui – dice il servizio di Chi l’ha visto – era proprio convinto di aver visto il padre del compagno di scuola del figlio quella mattina. E che quell’uomo stesse andando in direzione della sua abitazione. È questo il motivo della sua rabbia improvvisa?”.