Esplosione a Catania, suicidio di Giuseppe Longo? Diceva: “Che campo a fare”

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Marzo 2018 - 10:12 OLTRE 6 MESI FA
L'esplosione a Catania è stata provocata dal suicidio di Giuseppe Longo?

Il luogo dell’esplosione (foto Ansa)

CATANIA – Si allunga l’ombra del possibile suicidio finito in tragedia nelle indagini sull’esplosione in uno stabile del centro di Catania la sera di martedì 20 marzo.

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In via Garibaldi, luogo della devastazione costata la vita a due vigili del fuoco e ad un civile, il giorno dopo non si parla d’altro. L’esplosione si è verificata nella bottega dove abitava l’anziano che riparava biciclette, Giuseppe Longo, 75 anni, morto nella deflagrazione. “Era una brava persona – afferma una pensionata che lo conosceva di vista – quando passavo di qui lo salutavo e lui rispondeva”.

Ma qualcuno ricorda che “un ragazzo che si è fatto aggiustare la bici diceva che la vittima si lamentava perché era malato. Il dottore gli aveva dato 4 giorni di vita. Diceva ‘che campo a fare…“.

Parole che andrebbero ad avvalorare l‘ipotesi del suicidio. Nell’appartamento di Longo sono state trovate tre bombole di gas Gpl. Inoltre l’uomo, che pure aveva chiamato i soccorsi, non ha aperto loro la porta. Bisognerà capire se l’ha fatto perché impossibilitato, magari colpito da un malore, o perché non voleva farlo.

“Lo scoppio è stato come un terremoto, ha raccontato un testimone. E’ stata una scena terribile. Ho visto i corpi di tre persone a terra. Mi spiace per le due vittime. Non si poteva far nulla, si poteva solo guardare. I soccorsi sono arrivati immediatamente”. A parlare è Giuseppe, 27 anni, titolare di una cartoleria-internet point di fronte il luogo dell’esplosione. Al momento dell’esplosione stava per chiudere il negozio. “Non so descrivere quello che ho visto. E’ stata – ha aggiunto – una scena bruttissima vedere tre corpi a terra”.

“Stavano tentando di rianimare un vigile del fuoco, ha aggiunto un altro testimone, Girolamo Gaudesi. E’ stato scioccante vedere questa scena. L’ambulanza dei rianimatori è stata ferma per più di mezz’ora, mentre più operatori si sono alternati a praticare il massaggio cardiaco. Poi l’hanno portato in ospedale. Non so come e’ andata a finire”. Gaudesi, 38 anni, palermitano, sta trascorrendo un periodo di vacanza in una casa a 50 metri di distanza dal luogo dell’esplosione della casa a Catania. “Ho visto tutto dal balcone. Sono sceso di corsa, sono stato uno dei primi ad assistere – aggiunge – ho visto tanto fumo nero. Ho visto i primi soccorsi degli operatori del 118 a due vigili del fuoco che erano stati trascinati in sicurezza. Ho visto che praticavano loro il massaggio cardiaco, ma forse erano già morti. Le altre vittime le hanno caricate su un furgoncino per le onoranze funebre”.