Estate senza medici in ospedale. Se fanno le ferie…

di redazione Blitz
Pubblicato il 3 Giugno 2019 - 12:36 OLTRE 6 MESI FA
Estate senza medici in ospedale. Se fanno le ferie...

Estate senza medici in ospedale. Se fanno le ferie…

CAMPOBASSO – E’ un’estate senza medici in molti ospedali quella che ci attende. I camici bianchi vanno in ferie, e così arriva l’Esercito a sostituirli. Succede in Molise, una delle regioni italiane il cui il servizio sanitario è commissariato a causa della pesante situazione debitoria.

Qui medici militari specialisti in ausiliaria verranno mandati per fronteggiare l’emergenza dovuta alla carenza di personale sanitario. Questa, spiega il commissario alla Sanità, Angelo Giustini, sarebbe l’ultima spiaggia prima di procedere alla chiusura, già dal prossimo mercoledì, dei reparti di ortopedia e traumatologia dei nosocomi di Isernia e Termoli (Campobasso).

I medici militari dovrebbero essere impiegati per almeno cinque mesi “termine necessario – osserva il commissario – affinché il ‘Decreto Calabria’ possa essere definitivamente approvato, così nel contempo si espleteranno i concorsi. Tutto ciò consentirà di superare questo agonico stallo nella governance del Servizio sanitario regionale e del diritto all’equità e universalità di accesso dei cittadini”.

Negli ultimi giorni, durante la riunione di Gabinetto al Ministero della Difesa, Giustini e il colonnello Antonello Arabia hanno indicato le soluzioni urgenti di aiuto per il Molise. Il dicastero ha individuato un elenco di 105 camici bianchi che operano nella sanità militare e che possono essere selezionati per essere impiegati nella sanità civile. 

“L’evidente contrazione di risorse – spiega in una nota commissario alla Sanità, Angelo Giustini – mette sempre più a rischio il mantenimento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), dunque, si profilano per i cittadini molisani ancora viaggi della speranza. È altresì, noto l’annoso problema del blocco del turn over che di fatto ha bloccato nuove assunzioni di personale sanitario. Una responsabilità politica tutta regionale, che dopo dodici anni (dall’avvio del Piano di rientro, ndr), la relazione dei conti del 2018 ha messo in mostra: debiti per 22 milioni di euro. L’inappropriata programmazione sanitaria del passato ha creato, come conseguenza, concorsi deserti e carenza oggettiva di specialisti nel Sistema sanitario regionale”. L’incubo della chiusura di altri reparti, fa sapere il commissario, “potrebbe diventare presto realtà”.

Oggi, intanto, nuova riunione prima al Ministero della Salute e poi a quello della Difesa, “nella speranza di offrire respiro alla situazione soffocante”, ma è necessario, conclude il commissario, “che ognuno faccia la propria parte, ognuno per le proprie competenze, per scongiurare il rischio di razionamento dell’offerta sanitaria e dei servizi per il soddisfacimento dei bisogni di salute dei cittadini”. (Fonte: Ansa)