MILANO – Fabrizio Corona rischia la psicosi in carcere e i suoi legali e i suoi familiari hanno chiesto gli arresti domiciliari. “La sua personalità è narcisista, i farmaci non bastano più”, spiegano i legali dell‘ex paparazzo rinchiuso nel carcere di Opera e a cui restano da scontare 6 anni e 8 mesi.
Giuseppe Guastella sul Corriere della Sera scrive:
“È una perizia a confermare quello che chiunque sospettava dopo aver assistito per anni agli scatti d’ira e alle «mattane» di Corona, capace di litigare con qualsiasi agente di polizia che si «permetteva» di fermarlo per strada mentre invariabilmente guidava senza patente, o di pagare in autostrada un benzinaio con banconote false dopo aver fatto il pieno alla sua Bentley fiammante e riconoscibilissima, e tutto mentre era sotto processo per reati molto gravi.
La perizia è stata depositata in Tribunale dai suoi legali, gli avvocati Ivano Chiesa e Antonella Calcaterra, ed è firmata dal dottor Riccardo Pettorossi, specialista in psichiatria dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Milano, il quale, dopo aver visitato Fabrizio Corona e aver consultato la sua cartella clinica, conclude che l’ex re dei paparazzi ha una personalità «narcisistica» e «borderline». Il primo disturbo lo fa sentire superiore alle altre persone dalle quali ha bisogno di essere ammirato e per le quali non ha quasi alcuna sensibilità; il secondo gli fa provare emozioni eccessive e variabili”.
Depressione, attacchi di panico e disturbi d’ansia sono amplificati dopo 2 anni in carcere, spiegano i legali che hanno presentato la perizia e che chiedono l’affidamento di Corona ai domiciliari o in una comunità, dove verrebbe sottoposto a trattamenti specifici. Dopo il diniego dei domiciliari lo scorso anno Corona ha iniziato a peggiorare:
“Corona ha cominciato a non uscire più dalla sua cella, a chiudersi in se stesso, a interrompere perfino gli esercizi in palestra ai quali non rinuncia mai. In continuazione accusava i giudici di avercela con lui, di odiarlo e di accanirsi contro di lui. I medici decisero che dovesse essere tenuto sotto controllo a vista dalla polizia penitenziaria in regime di «grande sorveglianza», quello riservato a chi rischia di suicidarsi, prescrivendogli anche farmaci «antipsicotici» e trattamenti psicologici che sono ancora in corso e che hanno migliorato leggermente le sue condizioni.
«Sta male, sono preoccupato» ha dichiarato di recente don Antonio Mazzi, pronto ad accoglierlo nelle strutture della sua Fondazione Exodus, le stesse che hanno ospitato in passato Lele Mora, l’amico dei tempi d’oro. «Ho paura che possa perdersi del tutto», ha detto la madre, Gabriella Corona. Per curare la «malattia» che avrebbe attaccato la psiche di Corona, dice il dottor Pettorossi, l’unica strada è «scollegarlo» dal circuito carcerario. La parola ai giudici”.
La madre di Corona parla a Corriere Tv: “Mio figlio soffre di seri problemi psichiatrici”.
Fabrizio Corona all’uscita dall’aula del tribunale di sorveglianza (Ansa)
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