Fase 2 secchiata di acqua gelida: tremila contagi al giorno la ritardano di settimane

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Aprile 2020 - 08:22 OLTRE 6 MESI FA
Fase 2 Coronavirus secchiata di acqua gelida: tremila contagi al giorno la ritardano di settimane

Fase 2 secchiata di acqua gelida: tremila contagi al giorno la ritardano di settimane (Nella foto Ansa, il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli)

ROMA – Fase 2, secchiata di acqua gelida sul fuocherello che si era acceso della cosiddetta Fase 2. Fase 2 era quella per cui dopo Pasqua si riapriva qualche fabbrica e a inizio maggio si riapriva le semi prigioni che sono diventate le nostre case (ovviamente a lavorare se e dove misure di protezione e fuori di casa con mascherine e in fila e distanziati).

Era…, non è più tanto così. Ieri 3.836 nuovi contagi, virus viaggia a ritmo non compatibile con questo calendario di riapertura ed uscita. Gli ospedali stanno meglio, meno ricoverati, meno pazienti in terapia intensiva. E più mascherine e guanti ovunque nel paese. Ma tre/quattromila contagi al giorno significa che coronavirus non solo ancora c’è, c’è e gira a velocità sostenuta.

Fase 2 ritardata quindi, ritardata di settimane dal ritmo di tremila e passa contagi al giorno. La discesa dell’epidemia, la discesa appena annunciata si è già fermata (almeno ieri). E comunque da 3/4 mila contagi al giorno a 300/400 contagi al giorno è difficile pensare si possa scendere per fine Aprile. Quindi Fase 2 ritardata di settimane. Quante settimane?

Nel prossimo Decreto il governo allungherà il lockdown con tutta probabilità di due settimane. Poi ce ne saranno altre due. Ma oltre l’undici/diciotto maggio il paese, le industrie, la gente, le famiglie, i singoli non possono, letteralmente non possono andare e non andranno. Il calendario dell’epidemia non coinciderà e probabilmente non sarà neanche tanto vicino al calendario della tollerabilità sociale del tutti a casa.

L’illusione delle app che segnalano i contagiati (in Italia illusione perché l’app su base volontaria è un non senso).  Il placebo sociale delle mascherine (placebo perché la stragrande maggioranza della popolazione non sa usarle) . Più in concreto, numero accresciuto di terapie intensive e ospedali finalmente preparati alle procedure di isolamento affetti da Covid 19, infine, forse, l’uso di qualche farmaco di qualche efficacia anche se non risolutivo. Tutto questo accompagnerà e sarà l’abito della Fase 2 quando verrà. Affidandoci però soprattutto alla speranza che ci vada dritta perché la ragionevole certezza che la Fase 2 ci vada dritta proprio non c’è.