Strage a Firenze, web inneggia a Casseri: messaggi sotto inchiesta

FIRENZE – Con procedura d’urgenza il procuratore capo di Firenze Giuseppe Quattrocchi ha aperto un fascicolo sui messaggi che inneggiano sul web agli omicidi dei senegalesi commessi da Gianluca Casseri. Lo ha confermato lo stesso procuratore. Sul web, infatti, fin dai primi omicidi di piazza Dalmazia sono comparsi numerosi messaggi che inneggiano all’azione messa in opera da Casseri.

”Sono state avviate le indagini per identificare gli autori di questi messaggi”, ha detto Quattrocchi Quando Gianluca Casseri e’ stato sorpreso dalle forze dell’ordine nel parcheggio sotterraneo di San Lorenzo aveva appena ricaricato completamente la sua 357 Magnum. La pistola e’ stata infatti trovata con 5 colpi ancora da esplodere, oltre a quello che il killer si e’ sparato per suicidarsi. E’ quanto hanno accertato gli inquirenti.

Casseri, dunque, quando aveva appena sparato ai due senegalesi rimasti feriti al mercato di San Lorenzo era probabilmente intenzionato a sparare ancora e, forse, di compiere un altro raid. Tuttavia, vistosi scoperto e circondato dagli agenti di polizia e dai carabinieri, non ha sparato contro di loro ma ha rivolto la pistola contro la gola e si e’ sparato. Nell’auto sono stati trovati inoltre i bossoli dei colpi appena sparati contro i due senegalesi e che il killer aveva rimosso dal tamburo, mentre altri proiettili ancora da usare erano nel marsupio che aveva con se’, e alcune bustine di zucchero che, Casseri, diabetico, aveva conservato.

”Non e’ dicendo ‘chiudiamo un centro sociale’ che abbiamo risolto i problemi”. Cosi’ il sindaco di Firenze Matteo Renzi, ospite di ’24 Mattino’ su Radio 24, e’ intervenuto sull’omicidio di due senegalesi da parte di Gianluca Casseri e sulla proposta di chiudere CasaPound, il centro-sociale frequentato dall’omicida. ”Da sindaco – ha aggiunto Renzi – quando CasaPound commemora i cecchini fascisti nel giorno in cui il Comune ricorda la Liberazione esprimo tutta la mia rabbia e la mia disapprovazione, ma attenzione a dare a tutti quelli che frequentano i centri sociali le responsabilita’ penali che appartengono ai singoli”.

”Chiudere – ha proseguito Renzi – non dipende dalle amministrazioni comunali ma dalle forze dell’ordine. Si chiude se ci sono dei reati. CasaPound Firenze si e’ dissociata dal gesto, ha scritto alla comunita’ senegalese chiedendo un incontro, spero che ci sia una forte indagine su tutto cio’ che e’ accaduto intorno al killer, dico che sono disgustato quando 69 persone si iscrivono alla pagina che inneggia al killer come ‘eroe bianco’, ma non e’ dicendo ‘adesso chiudiamo un centro sociale’ che abbiamo risolto i problemi”.

Renzi ha respinto ancora una volta l’idea di una citta’ che si riscopre razzista: ”Firenze si e’ svegliata 18 anni fa colpita al cuore dalla mafia ma nessuno disse che Firenze era una citta’ mafiosa, ma che era una citta’ colpita dalla mafia. Cosi’ quel killer non ha fatto diventare una citta’ razzista, ha fatto diventare Firenze una citta’ vittima del razzismo. Di Firenze si puo’ dire tutto: e’ una citta’ polemica, litigiosa, divisa, un po’ bottegaia ma ha nel cuore l’accoglienza e l’apertura”.

Per Renzi ora vanno fatte alcune battaglie culturali, tra cui quella di favorire l’integrazione dando la cittadinanza ai figli degli stranieri nati in Italia. Renzi lo ha detto stamane intervenendo alla trasmissione ’24 Mattino’ su Radio 24. ”Sarebbe un gesto di normalita’ – ha detto – un gesto per il quale ci allineeremmo agli altri Paesi civili. Dopodiche’ la vera sfida di integrazione si fa nelle scuole, che devono parlare di cio’ che e’ successo. I bambini di Firenze ieri vedendo piazza Dalmazia si sono resi conto che quello non era sangue della play-station, che non era un film. Dobbiamo insistere sul valore del respingere la paura del diverso. Il tema dell’integrazione e’ la vera sfida che abbiamo di fronte”.

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