Gas dalle finestre per depredare l’appartamento, bimbi intossicati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Gennaio 2018 - 09:37 OLTRE 6 MESI FA
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Gas dalle finestre per depredare l’appartamento, bimbi intossicati

ROMA – Gas dalle finestre per depredare l’appartamento, bimbi intossicati. Per fortuna sono stati acciuffati dalla Squadra Mobile di Torino: due ladri d’appartamento, per penetrare in casa e agire indisturbati, facevano un foro sulle finestre e spruzzavano gas all’interno, narcotizzando le vittime. Che, la mattina, come successo in via Kossuth sulle colline torinesi, si svegliavano con la casa svaligiata e i postumi di una intossicazione: una donna i suoi due figli minorenni sono dovuti correre all’ospedale per curarsi.

I due malviventi, Dario Todorovic, origini bosniache, di 35 anni, e Nicola Martelli, 42 anni, di Moncalieri, che avevano già fatto più di un colpo nella zona utilizzando la stessa tecnica, sono stati però traditi dalla loro avidità. Fuggendo infatti con l’auto della donna di via Kossuth non si sono accorti dell’antifurto satellitare che ha segnalato la loro posizione.

Per esempio quando si sono fermati davanti al bancomat alle porte di Moncalieri per prelevare 1500 euro (avevano scoperto il Pin): gli agenti della Mobile hanno studiato i filmati delle telecamere per risalire alle loro facce. Un rapido confronto con i loro profili Facebook ha chiuso l’operazione di cattura.

Ma prima che la polizia riuscisse a smascherarli, i due uomini hanno messo a segno altri tre colpi. Sempre in abitazioni della collina, e utilizzando pressoché la stessa tecnica: un foro nella finestra con un trapano portatile. Colpo fortunato quello messo a segno il 2 giugno scorso in una villetta di corso Benedetto Croce. Qui hanno preso di mira l’abitazione di un orafo, dove hanno rubato una borsa contenente monili e orologi Rolex per un valore di oltre 65 mila euro. In più hanno portato via varie carte bancomat, con cui hanno prelevato nella stessa notte dei contanti, dopo essere riusciti a scovare il codice pin, come nel caso di via Kossuth. (Massimiliano Peggio, La Stampa)