Genova, “Tuo padre è vivo”: ma dopo la corsa in ospedale scopre che è morto

Pubblicato il 8 Maggio 2013 - 19:14 OLTRE 6 MESI FA

GENOVA – Per tutta la notte Federico Potenza ha sperato che il padre fosse vivo. Dopo l’incidente al  porto di Genova sapeva che suo papà, Maurizio di 50 anni, era tra i dispersi. Poi la telefonata mercoledì mattina: “Tuo padre è vivo”, ma la felicità finisce in ospedale dove a Federico dicono che invece il padre non ce l’ha fatta. La storia la racconta il Corriere della Sera:

Insieme alla sorella e alla madre, Federico aveva aspettato tutta la notte al porto. La mattina era andato a casa («tanto i miei recapiti ce l’hanno»), per poi tornare nella zona della tragedia intorno all’ora di pranzo. Ed è stato allora che è arrivata la chiamata dei soccorritori. Lui la racconta in diretta ai cronisti: «Mi hanno chiamato adesso, quindici secondi fa, mi hanno detto “l’hanno trovato, non è ben messo, quindi siamo ancora in bilico”». Il ragazzo sorride alle telecamere, gli trema la voce, abbraccia la sorella, che resta in silenzio vicino a lui con gli occhi lucidi. Fanno entrambi fatica a trattenere le lacrime. «Non so dove si trovi ora», aggiunge.

Ma poco importa. Basta scoprire dove l’hanno portato. Così, come ha appreso il Corriere.it, il ragazzo si mette alla ricerca del papà. Va a Villa Scassi. Al Galliera. Negli ospedali cittadini dove nella notte erano stati portati gli altri feriti. Ma del padre nessuna traccia. Nessuno sa dov’è. È solo dopo avere fatto ritorno in zona Molo Giano, nel primo pomeriggio, che il ragazzo scopre la verità. Suo padre è morto. Maurizio Potenza è la sesta vittima di una tragedia del mare dalle cause ancora inspiegabili.