Gianluigi Piccioni si impicca: rimorso per morte figlio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Dicembre 2015 - 18:19 OLTRE 6 MESI FA
Gianluigi Piccioni si impicca: rimorso per morte figlio

Foto di repertorio Ansa

GUSPINI (MEDIO CAMPIDANO) – Accusato di aver fatto morire il figlio per un errore alla guida, si è ucciso per il troppo rimorso. Gianluigi Piccioni, scrive l’Ansa, si è tolto la vita nella sua abitazione a poco più di un mese dalla morte del figlio di 9 anni. Troppo grande il rimorso per quella manovra con l’auto che a quanto pare aveva causato l’incidente risultato fatale per il bimbo. Gianluigi Piccioni, 47 anni di Guspini, ha deciso di farla finita impiccandosi in casa.

L’1 novembre scorso, l’uomo era alla guida della sua Fiat Marea con il figlio a fianco: stava percorrendo la statale 197 tra San Gavino a Guspini quando avrebbe fatto un’inversione a U per rientrare velocemente in paese. Una manovra azzardata che ha visto la Fiat Marea centrata in pieno da un’altra vettura sopraggiunta in quel momento. Per il piccolo Nicolò non c’è stato nulla da fare. Da quel giorno il padre è caduto in una profonda crisi depressiva che questa mattina lo ha portato al suicidio. Il corpo è stato trovato dalla sorella che ha chiamato i carabinieri. In casa sarebbe stato trovato un biglietto in cui l’uomo spiega le ragioni del gesto.

Luciano Onnis su La Nuova Sardegna ricostruisce l’incidente di quel giorno:

Nicolò Piccioni è morto sul colpo, mentre le altre due persone coinvolte sono state soccorse da ambulanze del 118 e trasportate all’ospedale di San Gavino. Le loro condizioni non sarebbero gravi.

L’incidente è avvenuto qualche minuto dopo le 19. In quel tratto la statale 197 è un lungo rettilineo di una decina di chilometri. Una strada ad altissima intensità di traffico automobilistico e ieri, giornata festiva, lo era particolarmente quando è accaduta la tragedia. Di certo l’impatto fra la Bravo con a bordo Gianluigi e Nicolò Piccioni (quest’ultimo seduto nel sedile anteriore a fianco del padre) e la Marea Sw guidata da Sandro Pes, è stato violentissimo. Le due auto, dopo l’urto, sono finite fuori strada, una per parte. Automobilisti sopraggiunti immediatamente dopo hanno cercato di prestare i primi soccorsi, chiedendo contestualmente l’intervento del 118 e dei carabinieri. Sul posto sono giunte a tempo di record alcune ambulanze dei volontari del soccorso di Guspini e Gonnosfanadiga, le pattuglie dei carabinieri e i vigili del fuoco del distaccamento di Sanluri.

I conducenti delle auto sono stati estratti dalle lamiere e portati a sirene spiegate al vicino ospedale di San Gavino, mentre si è capito subito che per il bambino non c’era più niente da fare perché rimasto ucciso sul colpo. Il suo corpo è stato estratto dalle lamiere della Fiat Bravo solo dopo due ore, quando è arrivata l’autorizzazione alla rimozione da parte del magistrato di turno della Procura di Cagliari, che ha anche autorizzato la restituzione della salma alla famiglia.