Corte Costituzionale, il giudice Napolitano contro De Siervo: “Ci offende”

Pubblicato il 23 Aprile 2011 - 18:19 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il giudice della Corte Costituzionale Paolo Maria Napolitano si dice ”allibito” dai giudizi espressi nei confronti suoi e del giudice Luigi Mazzella dal presidente della Consulta Ugo De Siervo nel corso di un’intervista al Sole 24Ore di oggi: De Siervo – afferma Napolitano in una dichiarazione all’Ansa – ”con le sue affermazioni offende dei componenti della Consulta, mettendo, quindi, in dubbio l’operato della Corte stessa”.

Il giudice Napolitano si riferisce alla risposta del presidente della Consulta alla domanda circa ”comportamenti e parole” dello stesso Napolitano e di Mazzella che avrebbero ”gettato un’ombra sull’indipendenza della Corte”: ”E’ una questione di etica – ha risposto De Siervo al Sole 24Ore – La Corte qualche volta ha subito nomine di persone che forse non garantiscono, se non la piena indipendenza, la separatezza”.

”Non so se, nel pronunciare queste parole – sottolinea il giudice Napolitano – il professor De Siervo avesse presente il caso di ‘una persona’ che prima di essere nominata giudice ha avuto un intenso passato politico, ricoprendo importanti incarichi nella Dc toscana. Se cosi’ non fosse, e la risposta fosse direttamente collegata alla domanda – aggiunge il giudice costituzionale -non posso che restare allibito”. Il giudice costituzionale Napolitano rimprovera a De Siervo anche una serie di precedenti accadimenti: ”Dopo la prima volta nella storia della Corte in cui un suo presidente ha comunicato alla stampa il margine di consenso di una votazione (riguardo la parziale bocciatura del ‘Legittimo impedimento’, ndr), dopo la prima volta in cui una ‘altissima e qualificata fonte della Corte’ ha anticipato il suo giudizio circa l’inammissibilita’ di un conflitto (quello sul caso Ruby, ndr) che non solo non era stato presentato, ma neppure discusso alla Camera, dopo continue dichiarazioni in cui – aggiunge Napolitano – un presidente della Corte e’ intervenuto in un dibattito politico, confrontandosi perfino, in termini di voti ottenuti, con il presidente del Consiglio, avremmo un presidente della Corte Costituzionale che con le sue affermazioni offende dei componenti della Consulta, mettendo, quindi, in dubbio l’operato della Corte stessa”. E ancora: ”Nell’inno della Gran Bretagna – fa notare Napolitano – si invoca ‘Dio salvi la regina’, forse analoga benedizione dovremmo invocare per la Corte Costituzionale italiana”.