Graziano Mesina, ladri gli rubano auto. Poi spaventati lo chiamano e si scusano

Pubblicato il 26 Marzo 2013 - 15:15 OLTRE 6 MESI FA

CAGLIARI – Il fuoristrada col quale Graziano Mesina girava per la Barbagia, accompagnando gli escursionisti, è stato rubato e incendiato domenica sera. Il Porsche Cayenne di seconda mano, intestato alla sorella dell’ex primula rossa del banditismo isolano, e che veniva guidato da suo nipote, è stato trovato distrutto in una cava di Siniscola.

Si è trattato di un furto finito male. Poco dopo, forse anche in seguito al controllo dei documenti a bordo, i malviventi si sono infatti accorti a chi apparteneva l’auto, decidendo quindi di disfarsene, prima provando a nasconderla in una delle vasche per la fabbricazione della calce e poi incendiandola.

”Scusaci, abbiamo sbagliato, non sapevamo che l’auto fosse la tua”. Questa la breve telefonata fatta il giorno dopo il furto dai malviventi che hanno rubato e incendiato il fuoristrada. Il suo nome, evidentemente, incute ancora timore. ”Mi hanno chiamato da un telefono pubblico per non farsi individuare – racconta Mesina all’Ansa parlando in sardo stretto e mostrandosi tranquillo e sereno – e mi hanno detto cosa avevano fatto. Ma si sono subito scusati: non sapevano, così dicono, di chi era la macchina. Nessuna azione contro di me quindi, solo un caso che abbiano preso di mira la mia auto”.

Il fuoristrada veniva utilizzato da Mesina, che oggi ha settant’anni e che dopo aver pagato i debiti con la giustizia si è impegnato nella riscoperta del suo territorio, anche per accompagnare escursionisti sul Supramonte di Orgosolo.