Guerrina Piscaglia, padre Graziano sulla condanna: “E’ razzismo. Questo è lo Stato italiano”

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Febbraio 2019 - 14:18 OLTRE 6 MESI FA
Guerrina Piscaglia, padre Graziano sulla condanna: "E' razzismo. Questo è lo Stato italiano"

Guerrina Piscaglia, padre Graziano sulla condanna: “E’ razzismo. Questo è lo Stato italiano” (Foto Ansa)

AREZZO – “E’ razzismo, non potevo aspettarmi altro”: padre Graziano, all’anagrafe Gretien Alabi, il frate congolese condannato a 25 anni in via definitiva per l’omicidio della parrocchiana Guerrina Piscaglia, si sfoga a Quarto Grado. 

Parlando con l’inviato Remo Croci, il frate ha tuonato contro la sentenza emessa mercoledì 20 febbraio dai giudici della Corte di Cassazione per la sparizione e l’omicidio di Guerrina Piscaglia, scomparsa da  da Ca’ Raffaello, un piccolo paese della provincia di Arezzo, il primo maggio 2014: “E’ razzismo, questo è lo Stato italiano. Io dico quello che so”.

Sulla sentenza è intervenuto anche Mirco Alessandrini, vedovo di Guerrina Piscaglia.”Spero che abbia quello che gli spetta e dica dove ha messo mia moglie”, ha commentato. “Ora dica la verità. Sono felice per questa sentenza e sono soddisfatti anche i familiari di Guerrina. Ma mia moglie non c’è più e non sappiamo nemmeno dov’è il suo copro. E’ l’ora di parlare”.

Dal canto suo l’avvocato di padre Graziano, Riziero Angeletti, ha annunciato un nuovo ricorso: “Ci rivolgeremo a Corte Europea, processo indiziario, lesi diritti della difesa. Sette testimoni importanti a favore non sentiti e indagini parziali”. 

Guerrina Piscaglia, 50 anni, scomparve cinque anni fa da Ca’ Raffaello, la località dell’Appennino aretino dove viveva con la famiglia e dove il religioso prestava servizio nella locale parrocchia. Le indagini hanno ricostruito che tra i due vi era una relazione, confermata dalle testimonianze di persone amiche e dei numerosi contatti telefonici: 4.027 in quattro mesi. Secondo i giudici d’appello padre Graziano ha ucciso la sua amante in un momento di rabbia, dopo la richiesta della donna di dare una connotazione diversa alla loro storia, sotto la minaccia di rivelare tutto ai suoi superiori. L’uomo ha quindi fatto sparire il corpo e depistato le indagini. Una versione sempre avversata dalla difesa di padre Graziano.