Igor il Russo arrestato in Spagna: nella sparatoria uccisi tre uomini. Madrid potrebbe sospendere l’estradizione

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Dicembre 2017 - 15:55 OLTRE 6 MESI FA
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Igor il Russo arrestato in Spagna (foto Wikilao)

ROMA – Norbert Feher, alias Igor il Russo, il killer di Budrio, è stato arrestato in Spagna, a Cantavieja, dopo una sparatoria con la Guardia Civil. Secondo quanto riferisce El Pais, il latitante avrebbe aperto il fuoco, uccidendo tre persone, due poliziotti e un passante. Ma la Spagna starebbe per sospendere l’estradizione in Italia dell’uomo, nei confronti dei quali era stato spiccato un mandato di cattura europeo,

La consegna di Igor ‘il russo’ all’Italia, che aveva spiccato un mandato di cattura europeo nei suoi confronti, sarà molto probabilmente sospesa dall’Audiencia Nacional spagnola

“fino al processo o fino all’esecuzione della pena” per gli omicidi commessi in Spagna, fa sapere l’Audiencia Nacional spagnola, secondo quanto riporta El Pais, che cita fonti del tribunale aggiungendo che già domenica il serbo comparirà in videoconferenza davanti alla giudice Carmen Lamela che gli notificherà i crimini per i quali è ricercato in Italia.

Al momento della cattura, Igor il russo era “vestito in uniforme e pesantemente armato” con le armi rubate agli agenti della Guardia Civil, scrive El Mundo. Inoltre il killer “sapeva dove sparare perché ha ferito mortalmente le due guardie nonostante indossassero giubbotti antiproiettile. Gli agenti non hanno avuto il tempo di sparare”.

Il latitante aveva già ferito altre due persone il 5 dicembre scorso ad Albalate del Arzobispo, vicino a Teruel, nella comunità autonoma di Aragona. Da allora, spiega El Mundo, la sorveglianza nella zona si era intensificata. Secondo quanto riferito dal sito del quotidiano spagnolo, quel giorno un uomo di 72 anni aveva tentato di entrare nella sua casa di campagna, accompagnato da un fabbro, per cambiare la serratura che da alcuni giorni risultava bloccata. I due erano quindi stati sorpresi da un uomo, probabilmente Igor, che gli ha sparato a bruciapelo, ferendo il fabbro a un braccio e il proprietario della casa nel fianco.

L’ex complice: “E’ in Spagna”

“Se non è qua, dove può essere?”: quando gli investigatori fecero questa domanda a Ivan Pajdek, croato ex complice di Norbert Feher per alcune rapine commesse nella provincia di Ferrara, lui non ebbe dubbi: “Punta alla Spagna”, rispose.

Pajdek fu sentito tra i due delitti di ‘Igor’, subito dopo la sentenza del 5 aprile in cui la Corte di assise di appello di Bologna confermò per lui la pena di 30 anni per l’omicidio del pensionato Pier Luigi Tartari, assassinato nel ferrarese. “Se gli inquirenti lo vogliono, sono disponibile a collaborare nelle ricerche di Igor Vaclavic, perché lo conosco bene”, fece mettere a verbale Pajdek. Il pm Marco Forte, titolare del fascicolo su Igor, lo andò subito a interrogare.

All’ipotesi Spagna, dove Igor è stato catturato, portavano vari altri elementi, raccolti in corso di indagine. Le uniche corrispondenze che aveva tenuto quando era in carcere, erano con donne spagnole. Tra le persone che aveva frequentato ce n’erano non pochi di madrelingua spagnola o altri, come un suo ex compagno di cella, che avevano contatti in Spagna. Infine, nel furgone che rubò tra i due omicidi in Emilia-Romagna fu trovato un dizionario italiano-spagnolo che Feher aveva con sé.

Le vittime

Le  persone uccise nel conflitto a fuoco di ieri sera sono gli agenti Víctor Romero Pérez, 30 anni, e Víctor Jesús Caballero Espinosa, 38 anni: facevano parte di una squadra del distaccamento di Alcaniz dedicata ad indagini sui furti nell’ambiente rurale, come fattorie o allevamenti di bestiame. Entrambi erano senza uniforme. Secondo fonti citate da El Mundo Online, “Igor il russo” “sapeva dove sparare perché ha ferito mortalmente i due agenti che non hanno avuto il tempo di sparare”.

La terza vittima è José Luis Iranzo, un proprietario di ranch che stava accompagnando i due agenti alla ricerca di un uomo che il 5 dicembre aveva assaltato una fattoria in zona ferendo due persone: quel giorno, riporta ancora la testata spagnola,  un uomo di 72 anni aveva tentato di entrare nella sua casa di campagna, accompagnato da un fabbro, per cambiare la serratura che da alcuni giorni risultava bloccata. I due erano quindi stati sorpresi da un uomo, probabilmente Igor, che gli ha sparato a bruciapelo, ferendo il fabbro a un braccio e il proprietario della casa nel fianco.

Minniti: “Da Ros segnalazione nascondiglio”

“Come potete capire è stata una situazione piuttosto drammatica l’arresto è avvenuto a circa 200 chilometri da Saragozza, il tutto è frutto di un’attività investigativa che è partita dall’attività di indagine dell’Arma dei carabinieri. Di recente in Spagna c’era stato un reparto del Ros che aveva segnalato alla Guardia civil il possibile luogo dove si poteva nascondeva Robert Feher, a testimonianza di un’attività investigativa mai cessata. Abbiamo sempre detto dal momento in cui la vicenda è diventata drammaticamente presente nel nostro Paese che noi non avremmo mai mollato”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti.

Minniti, dopo aver espresso la gratitudine all’Arma dei carabinieri “dell’intero Paese”, ha ricordato che il tutto “è stato coordinato dalla procura di Bologna: “Ho appena sentito il procuratore Giuseppe Amato – ha detto – che ho sinceramente ringraziato per il lavoro investigativo fatto. C’è stata una sintonia d’indagine tra la Procura di Bologna e l’attività dei carabinieri che considero particolarmente importante”.

“Il pensiero va – ha sottolineato Minniti – alle persone che sono morte a Budrio e a Portomaggiore, ai loro familiari”. Per rispondere alle polemiche seguite ai giorni delle scorribande di Igor, il ministro ha ricordato come possa sembrare alle volte che in “in questo Paese abbiamo un’attività di investigazione e repressione alle volte lente, ma tuttavia arrivano”. Infine, Minniti ha valutato come l’epilogo testimoni la pericolosità del soggetto con una conclusione cruenta dell’attività di indagine: “In questo momento Italia e Spagna si sentono vicinissime”.

Igor il Russo è accusato di due omicidi

Il killer è accusato dell’omicidio del barista Davide Fabbri a Budrio e quello della guardia provinciale volontaria Valerio Verri a Portomaggiore, commessi il 1° e l’8 aprile, a distanza di una settimana l’uno dall’altro. Da allora, aveva fatto perdere le proprie tracce.

La caccia all’uomo è iniziata subito dopo l’omicidio di Portomaggiore: centinaia di uomni delle forze dell’ordine in campo, cani per fiutare le tracce, droni: un imponente spiegamento di uomini e mezzi.