Ikea contro le raccomandazioni. Al politico dice: “No alle segnalazioni”

Pubblicato il 27 Marzo 2012 - 10:37 OLTRE 6 MESI FA

(Foto LaPresse)

CHIETI – Per chi non si ricordasse che l’Ikea è svedese, e non italiana, basta questo esempio: l’azienda ha detto no al tentativo di raccomandazione di un politico abruzzese. E’ successo in occasione dell’apertura del nuovo punto vendita di San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti.

Per i 220 posti si sono presentati in più di 30mila. Tra loro, evidentemente, c’era qualcuno che conosceva un politico abruzzese, il quale avrebbe inviato una lettera a Ikea per “sapere come fosse andato il concorso” ad alcuni dei candidati.

Alla lettera Ikea ha risposto con una lettera in cui sottolineava che l’azienda non può rivelare dati sull’esito del concorso se non ai diretti interessati, e facendo capire che l’azienda svedese non accetta segnalazioni o pressioni da nessuno.

Il caso, riportato da Repubblica e da alcuni quotidiani locali, è venuto alla luce anche per un tweet postato dal coordinatore regionale dei giovani dell’Idv, Giampiero Riccardo:  “Sono venuto a sapere che Ikea ha mandato una lettera a politici abruzzesi, invitandoli a smettere con le pressioni e ho ritenuto di condividerla per scoraggiare altri dal seguirne l’esempio”.

Il responsabile di Ikea Italia, Valerio Di Bussolo, sentito dal Centro, tronca qualsiasi dubbio. “Non mi risulta che il nostro gruppo abbia mandato alcuna lettera, è vero, invece, che un politico abruzzese ha chiesto come stavano andando i colloqui di alcuni candidati. Ovviamente non diamo informazioni a terzi di questo tipo, visto che abbiamo un rapporto diretto e unico con ciascun candidato, a cui diamo notizie a selezione avvenuta”.