Inchiesta G8, dietro gli assegni dell’architetto Zampolini c’era Anemone?

Pubblicato il 28 Aprile 2010 - 20:02 OLTRE 6 MESI FA

Diego Anemone

Un nuovo filone dell’inchiesta sui Grandi eventi ruota intorno a centinaia di assegni circolari emessi dopo che l’architetto Angelo Zampolini aveva versato in banca, in vari periodi, poco meno di tre milioni di euro. L’inchiesta è condotta dalla procura di Perugia.

Titoli in parte poi utilizzati, come è emerso dagli accertamenti, per l’acquisto di vari immobili da parte di altri soggetti. L’ipotesi sulla quale stanno lavorando i pubblici ministeri del capoluogo umbro Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi è che il denaro per gli assegni sia riconducibile a Diego Anemone, il costruttore considerato una delle figure centrali dell’inchiesta sugli appalti per i “Grandi eventi”. Per lui ha infatti lavorato Zampolini.

Nel corso dell’indagine, gli investigatori hanno raccolto le testimonianze dei proprietari degli appartamenti pagati anche con gli assegni circolari emessi da Zampolini. Dagli accertamenti non è risultato alcun rapporto tra questi soggetti e l’architetto.

Tra le operazioni oggetto del filone d’inchiesta quelle per l’acquisto di case da parte di Claudio Scajola e del generale della guardia di finanza Francesco Pittorru: entrambe risalgono al 2004. Agli atti dell’inchiesta le testimonianze dei proprietari delle abitazioni che hanno sostenuto di avere ricevuto gli assegni circolari come parziale saldo della vendita.

Un altro degli assegni di Zampolini oggetto dell’indagine è stato invece utilizzato, sempre in base all’indagine, per l’acquisto di un’abitazione del figlio di Angelo Balducci, Filippo.