Legge Mathys, cedere ferie a collega malata: succede anche in Italia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Maggio 2014 - 16:18 OLTRE 6 MESI FA
Legge Mathys, cedere le ferie al collega nei guai si può

Rossella Cionini (Foto da Fb)

PISA – Cedere le ferie al collega nei guai si può in Francia, dove lo stabilisce la legge Mathys. Succede anche in Italia, dove Rossella Cionini, autista del trasporto pubblico Ctt Nord e malata, dopo aver esaurito le ferie pagate per potersi curare, ha ricevuto dai suoi colleghi i loro giorni di permesso. Una “donazione” di giorni di ferie che in Italia, dove una legge in materia non esiste, è stata approvata dall’azienda.

A raccontare la storia di Rossella e dei suoi 250 colleghi dell’azienda del trasporto pubblico delle province di Pisa, Livorno e Lucca è il quotidiano Il Tirreno. La donazione di giorni di ferie ripercorre il caso francese di Christophe Germain, un uomo a cui i colleghi hanno regalato le loro ferie per permettergli di assistere il figlio di 10 anni, Mathys, malato di tumore. Rossella, dopo la malattia, è tornata al lavoro lo scorso 8 gennaio e oggi è anche candidata alle elezioni municipali di Peccioli, il paese pisano in cui vive.

Nel 2013 la Cionini aveva esaurito i periodi di tempo che la legge le garantiva per stare a casa a curarsi continuando a percepire lo stipendio. Così i colleghi di Pisa, Valdera e Valdicecina si sono attivati decidendo di avviare una sorta di sottoscrizione volontaria e mettendo a disposizione uno dei tre giorni a loro disposizione corrispondenti alle festività soppresse. I giorni ‘donati’ dai colleghi sono anche avanzati, dopo che la Cionini ha concluso la cura, e ora potranno essere utilizzati da chi in futuro potrebbe averne bisogno.

La donna parlando dei suoi colleghi ha detto:

“Per me sono stati degli angeli custodi, sapevo che si stavano muovendo ma quando ho ricevuto la telefonata di un collega che mi informava del gesto ho cominciato a piangere”.

Riccardo Gennari, della Cisl, ha dichiarato:

“E’ uno strumento che abbiamo utilizzato, si tratta delle festività soppresse che il lavoratore può anche farsi pagare. Naturalmente, l’azienda deve acconsentire a questa sorta di donazione”.