Lodi, il cadavere smembrato e quel precedente del 2007: incubo serial killer

Pubblicato il 3 Aprile 2011 - 17:24 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Quel corpo mutilato, senza testa, trovato nel giugno del 2007, non venne mai identificato. Dopo due anni di inutili indagini il caso venne messo da parte e l’uomo sepolto senza nome. Nessuno ricordava quasi più la macabra vicenda di cronaca nera. Ma il ritrovamento di un altro cadavere a pezzi, a venti chilometri di distanza, anche se 4 anni prima, ha ridestato il raccapriccio di allora e nella zona comincia a diffondersi l’incubo di un serial killer. Per gli inquirenti è ancora troppo presto per far maturare l’ipotesi di un assassino seriale che, nelle campagne della bassa Lombardia, uccide, taglia a pezzi i corpi e li abbandona senza testa e mani.

Ma elementi in comune tra il cadavere rinvenuto nel 2007 a Inverno e Monteleone in provincia di Pavia e quello scoperto tre giorni fa a Orio Litta nei pressi del fiume Lambro, provincia di Lodi, ci sarebbero. ”Certamente le modalità di abbandono del cadavere, lasciato così in vista, farebbero pensare a un serial killer all’americana, che voleva che quel corpo fosse visto, ritrovato e che si parlasse di lui – ammette il sindaco di Orio Pier Luigi Cappelletti -. Ma noi pensiamo anche a un possibile regolamento di conti. Per la nostra realtà questa è una cosa abnorme. Assolutamente fuori dalla norma”.

A metà giugno del 2007 il cadavere di un uomo, dell’ apparente età di 30 anni, venne ritrovato nelle campagne vicino al comune di Inverno e Monteleone, un migliaio di abitanti. Indossava dei jeans. In una tasca c’erano solo fazzolettini di carta e nessun documento: troppo poco per consentire l’identificazione. Non si seppe mai il suo nome. ”Appena ho saputo del cadavere a pezzi a Orio Litta – dice il sindaco di Inverno, Enrico Vignati – dalla mia mente, ma anche quella di molti altri concittadini, è corsa subito al cadavere smembrato che era stato ritrovato nel 2007 e che alla fine era stato seppellito senza nome perché  non si è mai riusciti a risalire alla sua identità”.

Intanto proseguono le indagini dei carabinieri di Codogno coordinati dal nucleo investigativo dei carabinieri di Lodi. Si perlustrano le campagne alla ricerca dei pezzi mancanti del cadavere, la testa e le mani. Da domani dovrebbero tornare al lavoro anche i Vigili del fuoco con attrezzature particolari per scandagliare il Lambro, dove testa e mani potrebbero essere rotolate quando qualcuno ha buttato lì il cadavere.

Il sindaco di Orio è certo che il corpo sia stato abbandonato poco prima del ritrovamento. ”Tre giorni prima era passata di qui una pellegrina svedese lungo il nostro tratto di via Francigena che lambisce proprio la scarpata del ritrovamento macabro – ricorda Vignati – L’abbiamo ospitata e le ho parlato a lungo. Se avesse visto qualcosa me l’avrebbe certamente detto. Quindi il corpo deve essere stato scaricato solo alcune ore prima del ritrovamento”.