”Berlusconi sapeva che con Mangano si stava mettendo in casa un mafioso”. Lo ha detto il pentito Francesco Di Carlo intervistato nel corso della trasmissione, in onda su Raidue ‘Annozero’. Il collaboratore di giustizia, che ha già testimoniato sull’argomento al processo al senatore del Pdl Marcello Dell’Utri, ha ricordato la storia dell’assunzione del cosiddetto stalliere di Arcore Vittorio Mangano sostenendo che il mafioso era stato contattato per assicurare la protezione di Cosa Nostra a Berlusconi, preoccupato di un possibile sequestro del figlio.
Il pentito ha anche ricordato l’incontro, avvenuto, negli anni ’70, nella sede della EdilNord di Berlusconi, tra l’allora imprenditore milanese, che stava realizzando Milano 2, i boss Mimmo Teresi e Stefano Bontade, Marcello Dell’Utri e lo stesso Di Carlo. ”Io lo ammirai come imprenditore – ha aggiunto Di Carlo – ci diede una lezione da industriale. Bontade gli chiese perchè non costruiva a Palermo e lui rispose che già aveva abbastanza preoccupazioni a Milano”. Secondo il pentito Berlusconi si riferiva al timore di un possibile rapimento del figlio. A quel punto per rassicurarlo Bontade gli avrebbe garantito la disponibilita’ di Cosa Nostra e a sua volta l’allora costruttore milanese avrebbe assicurato la sua.