Marinella Bertozzi, accusa: “Marito Giacomo Benvenuti l’ha uccisa a botte”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Marzo 2015 - 16:18 OLTRE 6 MESI FA
Marinella Bertozzi, accusa: "Marito Giacomo Benvenuti l'ha uccisa a botte"

Marinella Bertozzi, accusa: “Marito Giacomo Benvenuti l’ha uccisa a botte”

FUCECCHIO (FIRENZE) – Nessuna morte naturale per Marinella Bertozzi, deceduta a 50 anni il 30 ottobre scorso: è stata uccisa a botte. Lo dice l’autopsia, che ha evidenziato ematomi e lesioni interne che soltanto un pestaggio avrebbe potuto causare. E ad ucciderla potrebbe essere stato il marito, Giacomo Benvenuti, secondo la Procura che lo ha arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai maltrattamenti. E che ha avviato accertamenti sui sanitari che avevano scambiato per morte naturale un omicidio.

La storia di Marinella è ricostruita sul Corriere Fiorentino da Simone Innocenti e Valentina Marotta, che ricordano come per anni la donna avesse subito in silenzio le botte e le urla del marito. A testimoniarlo ci sono il fratello, che dopo la morte di Marinella sporse denuncia, il diario di Marinella, che racconta di sfuriate, insulti e botte già prima del matrimonio, e soprattutto una registrazione, fatta dalla stessa d

“Ti tronco tutta se non mi porti il Minias (un sonnifero, ndr) Alzati… Quando ti dico alzati ti devi alza’… Devi esse una gazzella con me. Non ci credi? Ti tronco tutta. Ti spacco”.

Il 30 ottobre scorso Marinella era stata ritrovata nuda nel suo letto nella casa di Querce, vicino a Fucecchio (Firenze). Si era pensato ad una morte naturale. Ma suo fratello aveva presentato una denuncia che aveva dato il via alle indagini. E oggi, 4 marzo, si è arrivati all’arresto di Benvenuti.

Ad incastrarlo, riferiscono Innocenti e Marotta, ci sono anche diverse tracce di sangue rinvenute sulle pareti della casa con il luminol.

Quando i carabinieri hanno raggiunto Benvenuti all’impresa di Santa Croce sull’Arno in cui lavora come operaio conciario, lui non ha detto una parola. Accertamenti sono in corso per stabilire eventuali responsabilità dei sanitari intervenuti in un primo momento che avevano scambiato l’evento per una morte naturale.