Misteri d’Italia, riaperto il caso Unabomber, 28 attentati, 11 indagati, caccia al DNA sui reperti

Misteri d’Italia, riaperto il caso Unabomber, 28 attentati, 11 indagati, caccia al DNA sui reperti, torna nel mirino Elvio Zornita, l’ingegnere di Pordenone

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 23 Gennaio 2023 - 11:06 OLTRE 6 MESI FA
Misteri d’Italia, riaperto il caso Unabomber, 28 attentati, 11 indagati, caccia al DNA sui reperti

Misteri d’Italia, riaperto il caso Unabomber, 28 attentati, 11 indagati, caccia al DNA sui reperti

Misteri d’Italia, Unabomber, caso riaperto. Dopo 17 anni dall’ultimo attentato. Il bombarolo seriale che collocava in luoghi pubblici ordigni esplosivi improvvisati – Veneto e Friuli nel mirino – sarà finalmente identificato?

Il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, affiancato dal pm Federico Frezza, se lo augura e tira dritto. A novembre aveva annunciato la riapertura del caso, ora accelera: ha chiesto l’incidente probatorio per analizzare le prove raccolte durante le varie inchieste.

Ha ripreso le buste con i reperti, ha studiato i singoli attentati (apparentemente senza movente) dal 1994 al 2006, ed ha riallacciato il filo da dove ha si era spezzato. Ha aperto il registro degli indagati e vi ha iscritto dieci persone: dieci sono nomi già noti alla procura triestina, uno invece è nuovo e misterioso. Totale: 11 indagati.

TORNA IN BALLO  ELVIO ZORNITTA DEI MISTERI

È l’ingegnere di Pordenone, oggi 66enne, indiziato n.1, torchiato a dovere nel maggio 2004, quindi strettamente sorvegliato nel successivo biennio, rimasto per anni nel mirino degli inquirenti e poi miracolosamente scagionato quando si è scoperto che la prova regina – un lamierino – era stata manomessa da un poliziotto (Ezio Zernar). Morale: Zornitta scagionato e risarcito, il poliziotto condannato.

CACCIA  AL DNA SUI REPERTI

Il GIP darà il via libera per effettuare un incidente probatorio sui reperti. Si vuole scoprire l’accertamento genetico e portare elementi utili a tal fine . Inoltre le persone che erano state coinvolte in passato sono state iscritte nel registro degli indagati per evitare di incappare in questioni di nullità e di inutilizzabilita’. L’inchiesta è stata riaperta dopo una istanza di Marco Maisano giornalista, conduttore tv e da due donne vittime di Unabomber , Francesca Girardi e Greta Momesso. Francesca Girardi, oggi 28 anni, ne  aveva 9 quando, mentre giocava con un amico lungo il Piave, le e’ esploso un evidenziatore in faccia. Francesca è l’unica vittima superstite ad aver visto in faccia Unabomber e dice:”Mai scorderò quel viso, aveva i capelli brizzolati ma era giovane”.

IL PRIMO ATTENTATO NEL 1993

Sono 28 gli attentati attribuiti all’imprendibile bombarolo. Per la cronaca il primo attentato è avvenuto l’8 dicembre 1993 a Portogruaro (Venezia). Il giorno dell’Immacolata è esplosa una cabina telefonica. Il secondo attentato è avvenuto a Sacile il 21 agosto 1994 alla sagra  paesana.

Una donna ha raccolto un tubo di ferro nei pressi di un cespuglio di ortensie ed è esploso colpendo la donna e due dei suoi figli. L’ ultimo registrato è avvenuto il 6 maggio 2006 a Caorle: due fidanzati hanno trovato una bottiglia che al suo interno sembrava contenere un messaggio. Incuriositi hanno cominciato a maneggiarla fino a quando è esplosa provocando lesioni alla giovane. Ora i 28 casi sono rivisti con sofisticate tecnologie e nuovi occhi (FBI compresa). Forse uno dei più seguiti misteri d’Italia è giunto al capolinea. Forse.