Molise, usura bancaria: Gianpiero Fiorani assolto

Pubblicato il 16 Maggio 2012 - 18:49 OLTRE 6 MESI FA

CAMPOBASSO, 16 MAG – Gianpiero Fiorani e altre sei persone sono state assolte questo pomeriggio a Campobasso ''perche' il fatto non costituisce reato'' dall'accusa di usura bancaria. Il verdetto e' stato emesso dopo una camera di consiglio di poco piu' di un'ora e dopo che anche il pm, Rossana Venditti, aveva chiesto l'assoluzione.

Secondo l'accusa, Fiorani, altri banchieri, funzionari e imprenditori avrebbero applicato tassi usurari in danno di alcune aziende locali.

I fatti in questione si sarebbero verificati tra il 1997 ed il 2004 e sono poi finiti al centro di due diverse indagini. L'istituto di credito finito nel mirino degli inquirenti e' il Banco Popolare, all'epoca dei fatti Banca amministrata da Gianpiero Fiorani, la quale aveva poi assorbito la Banca Popolare di Lodi e il Credito Molisano di proprieta' della famiglia Morelli.

Soddisfatte comunque, nonostante la sentenza di assoluzione, le vittime del presunto caso di usura bancaria, gli imprenditori molisani Marco e Giovanni Pulitano, e la moglie di quest'ultimo, assistite dall'avvocato Luigi Iosa.

''Non era l'aspetto penale quello che ci interessava piu' di tanto – ha commentato Pulitano dopo il verdetto – bensi' quello che e' venuto fuori da questo processo e cioe' che di fatto l'usura c'e' stata, non e' stato rilevato un colpevole perche' non esiste nessuna responsabilita' soggettiva, ma un dato certo e' che le nostre aziende sono state usurate. Si apre dunque una strada in sede civile per ottenere un risarcimento. Era quello che abbiamo sempre chiesto dall'inizio, non avevamo intenzione di far condannare nessuno – ha concluso Pulitano – perche' la condotta della banca e non delle persone, evidentemente non e' stata corretta''.

Soddisfatto anche il legale: La formula assolutoria, e cioe' che il fatto non costituisce reato, vuol dire che la banca ha commesso il reato – ha sottolineato Iosa – quindi il reato sussiste sotto il profilo soggettivo, ma ne' i banchieri ne' i direttori di banca erano consapevoli in quel momento di commettere il reato. Questo significa che chiederemo il risarcimento danni alla banca in sede civile.