Napoli, donna uccisa in casa: è caccia ai banditi

Pubblicato il 20 Novembre 2011 - 20:38 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – A Licola mare, la localita’ del Napoletano dove la notte scorsa e’ stata uccisa la 76enne Antonietta Gigante vittima di una rapina in casa, c’e’ sgomento ed incredulita’. Si cercano elementi utili alle indagini, per ricostruire circostanze ed episodi e risalire agli autori del delitto e, soprattutto, trovare una possibile spiegazione per la fine dell’anziana donna percossa e legata in casa.

Le forze di polizia hanno lavorato l’intera giornata per ascoltare testimoni e vicini di casa di Antonietta Gigante e ricostruire le ore che hanno preceduto la tragedia.

La casa e’ stata trovata a soqquadro e gli autori dell’efferato omicidio, almeno tre, hanno agito con la forza come dimostra il fatto che la porta di ingresso e’ stata abbattuta in un orario in cui sapevano che la loro vittima sarebbe rimasta sola.

Infatti la donna, vedova da tre anni di un imprenditore edile e madre di tre figli, viveva al piano terra di uno stabile di via Alice, una traversa del lungomare di Licola che collega la Domiziana con Varcaturo e la zona marina di Giugliano. Riceveva poche persone durante il pomeriggio ed in serata, in orari praticamente standard, la visita di una vicina che le somministrava alcuni medicinali.

E’ stata proprio la vicina a far scattare l’allarme, quando si e’ recata come di consueto per la somministrazione delle medicine. Ricostruendo amicizie e parentele, Antonietta Gigante e’ risultata imparentata con Gennaro Longobardi, ritenuto il capoclan di un sodalizio criminoso locale ed ora in carcere.

Gli inquirenti non scartano nessuna ipotesi. Si presume che gli assassini fossero certi che la donna custodisse un ‘tesoretto’: lo testimonierebbe la banconota da 50 euro trovata ai piedi del letto e ancora di piu’ quanto sarebbe emerso dagli interrogatori dei vicini.

Un paio di settimane fa ignoti avrebbero tentato di entrare in casa della donna dal retro senza riuscirci, cosi’ come nei giorni scorsi due, tre persone non del luogo, sono state viste aggirarsi proprio nei pressi dell’abitazione di via Alice. Gli inquirenti nelle prossime ore ascolteranno anche i tre figli mentre stanno ultimando l’inventario dei beni presenti in casa della vittima per capire se ci sono state ruberie.

Il corpo della donna e’ stato trasferito al secondo policlinico dove sara’ effettuata l’autopsia. Sul luogo del delitto individuate diverse tracce biologiche che verranno comparate. La comunita’ di Licola mare, un’area periferica, dove la microcriminalita’ e’ di casa, ora ha paura e rivolge un appello al sindaco di Pozzuoli per una maggiore presenza di forze di polizia in zona. Solo una coincidenza viene considerato il ritrovamento del corpo di un giovane morto pare per overdose a poca distanza da via Alice.

I due fatti, al momento, non vengono messi in relazione dagli inquirenti. Sull’efferato fatto di Licola anche il sindaco di Pozzuoli, Agostino Magliulo, ha espresso parole di cordoglio per la famiglia e preoccupazione per l’accaduto: ”Al cordoglio per i familiari non posso che aggiungere la dura condanna per gli autori di un gesto cosi’ efferato. Impensabile che potesse accadere nella nostra comunita’ un fatto del genere”.