Bara abbandonata fuori cimitero, mistero: il cadavere…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Maggio 2016 - 07:43 OLTRE 6 MESI FA
Bara abbandonata fuori cimitero, mistero: il cadavere...

Bara abbandonata fuori cimitero, mistero: il cadavere…(Foto Ansa)

L’AQUILA – Una bara di piccole dimensioni è stata trovata fuori dal cimitero di Montereale (L’Aquila). All’apertura la sorpresa più grande: era completamente vuota. Secondo quanto riportato dal sito Rete8, ad accorgersi del feretro abbandonato è stato un visitatore del camposanto, che ha subito avvertito le forze dell’ordine, accorse sul posto insieme ad un medico legale. La bara sigillata non era accompagnata da nessun tipo di oggetto che potesse ricondurre all’identità del presunto cadavere. Inoltre, di recente non ci sono state sepolture nel cimitero.

Chi può averla lasciata lì? Questo si stanno chiedendo i carabinieri, che di fatto si trovano di fronte a un vero e proprio mistero. Perché è stata chiusa e poi lasciata fuori dal cimitero?

“Il reato ipotizzato contro ignoti è violazione di sepolcro – si legge su Rete8 – Ma potrebbe esserci sotto qualcosa di molto più diverso e inquietante. Messe nere? Sepoltura di feti abortiti? Occultamento di ‘roba che scotta’? Non si esclude alcuna pista. Resta invece più difficile credere ad un impresario o un falegname così distratti… da perdersi un catafalco”.

Solo alcuni giorni fa un altro mistero (poi risolto) ha avvolto un cimitero italiano, in questo caso quello Monumentale di Torino. E’ stato infatti identificato il corpo di una donna, seppellita per sbaglio sopra un altra bara. Il suo cadavere è stato trovato nel corso di una serie di esumazioni ordinarie il 27 marzo 2012, ma non se ne conosceva l’identità, perché nessuno lo aveva mai reclamato. La donna aveva 84 anni quando morì in un ospedale torinese. Malata da tempo, era stata portata nella struttura sanitaria dalla casa di riposo in cui era ospite. Morì qualche tempo dopo il ricovero. Dopo anni di indagini, il vicequestore Marinella La Porta e il sovrintendente della polizia scientifica Walter Capussotto, insieme all’antropologa e odontologa Chantal Milani, sono riusciti a dare un nome a quei misteriosi resti: appartengono a Maria Serre, nata nel 1885 a Pinasca (Torino).