Padre Poiana: Atei, agnostici, massoni minacce per cristiani

Padre Poiana: Atei, agnostici, massoni minacce per cristiani
Padre Poiana: Atei, agnostici, massoni minacce per cristiani (Foto archivio Ansa)

PADOVA – La minaccia per la Chiesa sono atei, agnostici e massoni, non le altre religioni. A dirlo è Padre Enzo Poiana, rettore della Basilica del Santo a Padova, che commenta così le parole del vescovo Claudio Cipolla sul “fare un passo indietro per trovare nelle tradizioni germi di dialogo” con le altre professioni religiose.

Tutto inizia quando il vescovo Cipolla ha parlato della possibilità di rinunciare alle tradizioni per avere pace e tranquillità, una dichiarazione che ha scatenato dure reazioni con l’arrivo del Natale e coi fatti di cronaca come la cancellazione del Natale nella scuola di Rozzano, che ha aperto il dibattito sulle tradizioni. Il vescovo Cipolla, scrive Nicoletta Cozza sul Gazzettino, ha poi spiegato il suo pensiero in una nota:

“«Non ho mai detto “rinunciamo al presepe” e non ho fatto riferimento ad alcun luogo specifico – e ha aggiunto – .  Non sono contro la presenza della religione nello spazio pubblico, né tantomeno contro le tradizioni religiose, ma né le religioni, né le tradizioni religiose, possono essere strumenti di separazioni, conflittualità, divisioni. Fare un passo indietro non significa creare il vuoto, o assecondare intransigenze laiciste, ma trovare nelle tradizioni, che ci appartengono e alimentano la nostra fede, germi di dialogo. Le fedi religiose, in particolare la fede cristiana, costruiscono, infatti, relazioni, rispetto, dialogo e aprono ponti. Tutto ciò significa rifiutare ogni forma di strumentalizzazione polemica, perché le fedi sono sempre occasioni di incontro e di reciprocità, senza rinunciare alla propria storia, ma riscoprendone il valore più autentico».

Padre Enzo Poiana, rettore della Basilica del Santo, ha dichiarato di aver trovato un fondo di verità nelle parole del vescovo, ma ha anche puntato il dito contro quelle che ritiene le “minacce” al cristianesimo:

“«Il vescovo ha detto una cosa vera e cioè che, pur di stare in pace, è disposto a fare un passo indietro per quanto riguarda le tradizioni. Ma se però si riferisce a quelle che costituiscono la nostra identità di Cristiani, non sono d’accordo. Penso, per esempio, a presepi, canti, recite e storie natalizie. Anche perché io non mi posso mettere a dialogare con gli altri, se non rimango me stesso. Il problema nei confronti della nostra cultura non credo venga dalle altre religioni, perché buddhisti, induisti e musulmani la rispettano. Ritengo, piuttosto, arrivi da atei, agnostici e massoni, cioè dagli anticlericali che sognano l’eliminazione di ogni espressione religiosa. Ma non riusciranno nel loro intento, persino Stalin ci ha provato inutilmente… E comunque vale la pena ricordare che per i musulmani Gesù è un grande profeta e che la notte di Natale anche loro a Gerusalemme vanno a Messa»”.

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