Palermo, procuratore Francesco Messineo indagato: “Fuga notizie”

Palermo, procuratore Francesco Messineo indagato: “Fuga notizie”

PALERMO – Il procuratore di Palermo Francesco Messineo è indagato per fuga di notizie. In un interrogatorio di 5 ore il 15 dicembre, interrotto solo da una breve pausa per un caffè, Messineo si è dovuto difendere davanti ai colleghi di Caltanissetta dal sospetto di avere rivelato notizie riservate su un’indagine in corso.

Per la presunta fuga di notizie il procuratore è stato iscritto nel registro degli indagati dai colleghi nisseni, competenti sulle inchieste a carico dei magistrati del distretto giudiziario di Palermo. Sul contenuto del lungo interrogatorio c’è il massimo riserbo. Nessun commento dalla Procura di Caltanissetta, neé dal legale che ha accompagnato Messineo.

La vicenda risale a giugno scorso quando l’allora direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini, telefona a Messineo chiedendogli spiegazioni su un avviso di identificazione su un’indagine in corso che gli è stato appena notificato. L’inchiesta riguardava un’ipotesi di usura bancaria. Il telefono del manager è sotto controllo, ma nell’ambito di un’altra indagine, questa volta per riciclaggio aggravato, coordinata dall’allora aggiunto Antonio Ingroia. E la conversazione tra i due viene intercettata.

Dopo la telefonata Messineo e Maiolini si incontrano. Successivamente l’ex manager, sempre ignorando di essere intercettato, telefona al legale della sede centrale dell’istituto di credito mostrando di essere a conoscenza di particolari precisi sull’inchiesta di usura: dal tipo di fascicolo aperto – un procedimento a carico di ignoti, il cosiddetto modello 44 -, al periodo specifico al quale gli accertamenti si riferiscono, gli anni 2009-2010.

Chi ha svelato a Maiolini notizie riservate tanto precise? Su questo indagano i pm di Caltanissetta ai quali a settembre, tre mesi dopo la telefonata, Ingroia ha mandato le carte. La Procura i Caltanissetta ha sentito nelle scorse settimane i sostituti palermitani che coordinano l’indagine sull’usura: a uno di loro in particolare Messineo aveva chiesto lumi prima di parlare con Maiolini.

Al di là dei contorni giudiziari, la vicenda ha creato molti imbarazzi in Procura, un ufficio da tempo spaccato sulla gestione di indagini importanti come quella sulla trattativa tra lo Stato e la mafia. Lunedì 17 dicembre per Messineo, che da mesi ha fatto domanda per la guida della Procura generale, sarà il giorno più lungo: non sarà solo l’assemblea dei suoi sostituti ad occuparsi di lui, ma anche la prima commissione del Csm, quella competente per i trasferimenti per incompatibilità ambientale, che sarebbe pronta ad aprire una pratica sul caso.

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