Paolo Leone suicida in carcere. Sparò ad ex complice

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Novembre 2015 - 14:43 OLTRE 6 MESI FA
Paolo Leone suicida in carcere. Sparò ad ex complice

(Foto d’archivio)

CORBETTA (MILANO) – Era finito di nuovo in carcere per Giuseppe Lombardo, suo ex complice nel traffico di droga che lo aveva tradito, facendolo arrestare. Una volta in libertà, gli aveva sparato. Si era consegnato al penitenziario di Opera (Milano), credendo di averlo ucciso, ed era stato arrestato. E lì mercoledì sera, 25 novembre, si è suicidato, impiccandosi alla finestra della sua cella. E’ morto così Paolo Leone, 62 anni, originario di Santa Margherita di Belice (Agrigento), ma da tempo residente in Lombardia insieme alla compagna sudamericana e al loro figlio.

 

A settembre Leone, detto “il Pelato”, aveva finito di scontare otto anni di carcere. Era stato arrestato nel 2007 insieme a Lombardo, detto “il Biscione”. I due, con i fratelli palermitani Gioacchino e Pietro Matranga, avevano gestito l’importazione di 400 chili di cocaina da smerciare nel Nord Italia, spiega Giovanna Maria Fagnani sul Corriere della Sera, droga che veniva nascosta all’interno di travi di legno.

Dopo l’arresto Lombardo fece delle dichiarazioni che portarono alla cattura di Leone. Per questo motivo, una volta tornato in libertà, l’uomo ha ucciso il suo ex complice. Dopo avergli sparato in faccia, in strada a Corbetta (Milano), ha tentato di fuggire, ma si è poi costituito al carcere di Opera, dicendo alle guardie carcerarie: “Ho appena ucciso un uomo. Ho fatto la galera per colpa sua”. Al momento dell’arresto, ha spiegato ai carabinieri:

“È stato Lombardo a mandarmi in carcere, mi ha venduto. Mi ha rovinato la vita. Per colpa sua ho perso tutto, mi hanno confiscato tutto, anche la casa di mia madre a Ravenna. Ho dovuto farla ricoverare in un ospizio”.

Lombardo, però, non è morto. I due proiettili lo hanno colpito al viso e al collo, e adesso l’uomo è ricoverato in prognosi riservata al Niguarda di Milano.