Melania Rea: tra i moventi spuntano droga e satanismo

Pubblicato il 5 Agosto 2011 - 11:37 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Tra i moventi dell’omicidio di Melania Rea spunta ora la pista del satanismo. Il Gip di Ascoli e quello di Teramo hanno entrambi indicato Salvatore Parolisi, marito della donna uccisa, come responsabile dell’omicidio, ma i moventi presentati delle due procure sono diversi: per la procura di Ascoli l’omicidio è legato a tensioni familiari dovute alle relazioni extraconiugali di Parolisi con le soldatesse sue allieve, mentre per il Gip di Teramo Melania ricattava il marito, dopo essere venuta a conoscenza di segreti inconfessabili che avrebbero rovinato l’uomo.

I segreti custoditi dalla donna sono ora oggetto delle indagini della procura di Teramo, che hanno perquisito l’abitazione di Parolisi a Folignano, che divideva con la moglie e la figlia di 18 mesi, e il suo armadietto nella caserma Clementi di Ascoli in presenza del magistrato. I Ris hanno rinvenuto tracce importanti nell’appartamento dell’uomo, che saranno analizzate nei laboratori di Roma. Ogni indizio servirà a delineare l’accusa e a scoprire ciò che Parolisi temeva fosse rivelato a tal punto da arrivare all’omicidio come soluzione.

Tra le ipotesi c’è il satanismo: il pm della procura di Roma Paolo Ferraro un mese fa ha denunciato la presunta esistenza di una setta massonica militare, ipotesi scartata perché 4 mesi fa il pm Ferraro è stato sospeso dal Csm per infermità. Ferraro indaga sulla presenza di una lobby satanica nell’Esercito da tre anni, sostenendo che una setta esoterica pratichi festini a luci rosse in cui non mancano sesso e droga proprio all’interno della cittadella militare della Cecchignola a Roma. Il collegamento con il caso Melania Rea arriva dopo che il pm ha dichiarato di aver visto la donna uscire dall’ufficio di un collega a piazzale Clodio pochi giorni prima dell’omicidio. Secondo Ferraro Melania voleva rivelare il coinvolgimento del marito in questa setta, ma le sue accuse non sono ritenute attendibili dato lo stato di sospensione in cui versa.