Il prof. che fumò in classe e finì su Youtube ora chatta su Facebook con lo studente che diffuse il video

Pubblicato il 19 Marzo 2010 - 12:48 OLTRE 6 MESI FA

Era il 13 marzo 2008 quando fece scalpore, in tutta Italia, la notizia del video in cui si vedeva un professore di una scuola fiorentina che fumava in classe (all’inizio si disse una canna, poi una sigaretta) caricato su Youtube da un suo studente.

Oggi, dopo due anni, quel docente, Alberto Burchielli, 59 anni, insegnante di educazione fisica all’Istituto tecnico per il turismo ‘Marco Polo’, racconta che proprio con il suo ex allievo ha “sempre un bel rapporto” e che anzi “spesso parliamo e scherziamo su Facebook, anche di quella storia”. Burchielli confessa: “Ogni tanto mi capita di ripensare a quei giorni e a volte anche sorrido nel farlo. Certo – ammette – la cosa che mi fa davvero più rabbia e che mi tocca pagare 400 euro al mese per la multa di 8 mila euro che mi fece la Corte dei Conti, come risarcimento per il danno d’immagine che procurai alla scuola. Mi toccherà pagare – spiega – fino a metà del 2011. Anche per questo mi pento per quella dannata sigaretta”.

Il professore, subito dopo quella vicenda, per cui fu sospeso per 40 giorni, rivela: “Avevo smesso di fumare 25 anni prima, ma avevo ripreso solo da due settimane; poi ci fu la faccenda del video e tutto quello che ne seguì. Allora smisi un’altra volta di fumare, ma dopo un annetto ho iniziato di nuovo. Oggi – dice amareggiato – purtroppo fumo”.

Burchielli insegna ancora al ‘Marco Polo’ e assicura: “Sto bene, ogni tanto ripenso a quella storia che mi ha visto protagonista, ma sto davvero bene. E poi la forza per andare avanti me la danno gli studenti che sono sempre splendidi. I ragazzi sono meno bacchettoni di certi adulti”. Il video che finì su Youtube, lungo poco meno di un minuto, era stato girato con un videofonino e poi diffuso in rete (rispettivamente) da due studenti della III A: anche loro vennero sospesi per alcuni giorni, ma difesero l’insegnante, dicendo che “si trattava di uno scherzo”. Molti, invece, furono i messaggi di netta condanna: tra gli altri quelli del preside dell’istituto, Gianfranco Carloni (“Un gesto gravissimo”) o dell’allora presidente della Provincia di Firenze e attuale sindaco, Matteo Renzi, che scelse di usare proprio You Tube per dire: “Mi auguro che il ministro dell’Istruzione intervenga per mandare a casa questo professore che ha giocato a fare il finto trasgressore”.