Professore perseguitato dai colleghi: condannata l’università di Padova

di Andrea Andrei*
Pubblicato il 14 Aprile 2010 - 16:24 OLTRE 6 MESI FA

Per anni è stato oggetto di ogni genere di pressione psicologica da parte di due colleghi a cui era subordinato. Ermanno Laureti Vignolo, professore associato nella Clinica di ostetricia e ginecologia dell’Università di Padova avrebbe potuto partecipare a concorsi che gli sono stati inspiegabilmente negati, è stato privato di compiti e incarichi che gli sarebbero spettati di diritto. Nei suoi confronti sono stati avviati alcuni provvedimenti disciplinari che poi sono stati sistematicamente archiviati. Addirittura i suoi due colleghi diverse volte gli hanno imbrattato il camice con scritte e disegni offensivi. L’incubo del docente è durato quasi vent’anni, finché non è stato costretto a dimettersi per motivi di salute strettamente legati a “fatti di servizio”.

Ora il Consiglio di Stato ha accolto il suo ricorso, condannando l’università a risarcirlo con quindici mila euro per ogni anno di servizio, a partire dal 16 giugno 1986 (data in cui il docente ha iniziato la sua collaborazione con l’ateneo) fino al primo aprile 2005, giorno in cui ha smesso di lavorare. Inoltre l’università dovrà pagare l’intero ammontare delle spese processuali.

Quello del “mobbing” è un fenomeno abbastanza diffuso nel nostro paese. Si verifica quando all’interno di un ambiente di lavoro una persona subisce pressioni psicologiche e persecuzioni di qualsiasi tipo.

Proprio a Padova, nel 2008, è nato il “Centro Antimobbing Padova”, che nel solo biennio 2008-2009 ha ricevuto 121 segnalazioni di disagi da parte dei lavoratori della zona.

Ma a detta dello stesso Laureti Vignolo, sembra che un episodio del genere non sia mai accaduto prima in un ateneo italiano: «Per quel che mi risulta, questo è un caso che non sembra avere precedenti nel settore».

*Scuola di Giornalismo Luiss