Raffaele Sollecito: “Rai con Rudy Guede mette in dubbio…”

Raffaele Sollecito: "Rai con Rudy Guede mette in dubbio..."
Raffaele Sollecito: “Rai con Rudy Guede mette in dubbio…” (foto Ansa)

PERUGIA – Accuse alla Rai causa Rudy Guede: “Nessuno può mettere in dubbio l’innocenza di Raffaele Sollecito” dall’accusa di avere partecipato all’omicidio di Meredith Kercher, a Perugia. Lo scrivono i suoi difensori, gli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Maori in una lettera inviata alla Rai. Iniziativa presa in vista della messa in onda su Rai3, la sera di giovedì 21 gennaio, della trasmissione ‘Storie maledette‘ con un’intervista a Rudy Guede, condannato a 16 anni di reclusione per il delitto. Secondo i legali le anticipazioni sui contenuti del programma “lasciano intendere che il Guede abbia gettato ombre sulla posizione del nostro assistito, ingenerando dubbi circa il verdetto assolutorio”.

Il 27 marzo del 2015, Sollecito e Amanda Knox sono stati definitivamente assolti dall’accusa di avere ucciso la studentessa inglese. “Dobbiamo rappresentarvi – hanno sottolineato ancora gli avvocati Bongiorno e Maori – che la messa in onda delle dichiarazioni rilasciate da Rudy Guede provocherà sicuramente dei danni alla reputazione della persona da noi patrocinata”. I difensori dell’ingegnere pugliese hanno quindi reso noto che è stato conferito loro mandato di tutelarlo “in ogni sede giudiziaria, rispetto a nuove lesioni alla sua immagine”.

Nella lettera alla Rai, gli avvocati Bongiorno e Maori fanno riferimento al sito storiemaledette.rai.it “che riporta uno spezzone sufficientemente evocativo del tenore dell’intervista” sul quale “si legge testualmente che il Guede ‘per la prima volta racconta la propria versione dei fatti, nel tentativo di spiegare come sono andate davvero le cose quella tragica notte del 1 novembre 2007′”. “Facciamo presente – hanno evidenziato ancora i legali di Sollecito – che, per molti anni, si è avuta una notevole interferenza dei mass-media sul processo di formazione della prova, così da danneggiare gravemente l’ing. Sollecito, pur in assenza di prove (come esemplarmente ricordato dalla stessa Cassazione)”.

Dopo avere richiamato le motivazioni della stessa Corte, i difensori di Sollecito hanno sottolineato come “gli inquirenti, dopo appena quattro giorni di investigazioni, nel corso di una conferenza stampa, dichiararono il caso chiuso con il fermo di tre studenti (Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Patrick Lumumba) accusati di omicidio e violenza sessuale”.

“Ma alla prova dei fatti – si legge nella lettera -, il nostro assistito e gli altri due sospettati si sono rivelati estranei al delitto, mentre Rudy Guede (fuggito in Germania) era ancora a piede libero: ciò, a riprova delle gravi carenze investigative e dell’eccessiva fretta giornalistica nel trarre conclusioni in assenza di una chiara visione del quadro probatorio. Proprio l’esistenza di un cristallino verdetto assolutorio impone di considerare l’ing. Raffaele Sollecito definitivamente innocente, vietando di mettere in dubbio l’esito finale attraverso ricostruzioni alternative che traggano il loro fondamento da dichiarazioni rilasciate da soggetti manifestamente inattendibili. Nessuno, quindi, può mettere più in dubbio l’innocenza del Sollecito. Men che mai Rudy Guede, il quale ha già rilasciato inverosimili dichiarazioni all’autorità giudiziaria nella fase delle indagini e ha ingiustamente accusato il nostro assistito con una lettera inviata ai media – hanno concluso gli avvocati Maori e Bongiorno -, preferendo comodamente sottrarsi alle domande dei difensori nelle aule di giustizia”.

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