Roma. La scomparsa di Emanuela Orlandi diventa un testo teatrale

Pubblicato il 1 Marzo 2010 - 20:29 OLTRE 6 MESI FA

Per la super testimone della Banda della Magliana, Sabrina Minardi, Emanuela Orlandi fu uccisa e sepolta nel cemento. Il lupo grigio Alì Agca, giura invece che è viva e tornerà ad abbracciare la famiglia.

A quasi trent’anni dal rapimento, la storia di Emanuela Orlandi, di fatto sparita nel nulla il 22 giugno del 1983, diventa per la prima volta un testo teatrale, ‘Il volo delle farfalle’, portato in scena con il contributo e l’approvazione dei fratelli di Emanuela, dall’autrice- attrice Federica Festa. Il debutto il 2 marzo a Roma, al Teatro dell’Orologio. E il 3, saranno in teatro anche Pietro e Natalina, due dei quattro fratelli della ragazza, con i figli.

Uno spettacolo che nasce da un commistione di sensi del dovere, spiega l’autrice, «di donna, di romana, di italiana, di attrice, di coetanea. Ho l’età che avrebbe ora Emanuela, la sua storia è una storia che mi colpì profondamente allora e che da allora mi sono portata dentro. Ed è anche una storia di cui, anche se si continua a parlare, non si è raccontato tutto». In teatro l’ambientazione sarà tutta in un interno, quello della Basilica di Sant’Apolinnare, la chiesa romana dov’è sepolto il boss della banda della Magliana Renatino De Pedis.

Una suora, la sorella di Emanuela e una venditrice ambulante – tutte interpretate dalla Festa – parleranno di Emanuela, ognuna dal suo punto di vista, finendo per ricostruirne la trama intricatissima della storia, i suoi tanti lati oscuri, i misteri che accompagnano da sempre una delle vicende più enigmatiche e dolorose della cronaca italiana di fine Novecento, vittima un’adolescente, «una ragazza di 15 anni ingenua come siamo state in tante, che proprio come una farfalla può essersi accostata al pericolo senza rendersene conto», dice Festa spiegando la scelta del titolo voluto per il suo lavoro.

Un mistero che dopo tanti anni, le indagine recentemente riaperte, le nuove rivelazioni sulla possibile tragica fine e le nuove speranze tirate in ballo da Agca tirate in ballo «è giusto guardare in faccia, per conoscerlo meglio, per averne meno paura». Lei, Emanuela, sarà evocata alla fine con una registrazione di una voce (non la sua perché non ci sono registrazioni della voce della Orlandi) che leggerà brani del suo diario. Al Teatro dell’Orologio lo spettacolo sarà in scena fino al 21 marzo.