Mondiali di Nuoto, inchiesta sulle piscine di Ostia da 36 milioni

ROMA – La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sulle piscine di Ostia, parte del piano dei Mondiali di Nuoto affidato alla Protezione civile.

Gli impianti, costati 36 milioni, sono ancora incompleti. I magistrati, scrive Repubblica, vogliono capire che fine abbiano fatto i 12 milioni di euro spesi in più rispetto alla cifra prevista inizialmente di 24 milioni.

Secondo quanto scrive Repubblica, sono due le indagini che corrono parallele sull’impianto sportivo. Da un lato c’è la Corte dei Conti, che ha avviato un’inchiesta per danno erariale. Dall’altro la procura di Roma, che ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di abuso d’ufficio.

Secondo Repubblica, il pubblico ministero Maria Cordova vuole fare luce su tutte le procedure di assegnazione dell’appalto vinto nell’agosto 2008 dall’A. t. i. , “consorzio formato da tre diverse società, la ge. co. m. srl, la m. c. g. srl e la Group Impianti srl, che si aggiudicò la gara indicando una spesa di 14 milioni di euro. L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che il bando non abbia rispettato le regole previste dall’Unione Europea”.

In particolare, scrive Repubblica, i magistrati vogliono capire che fine abbiano fatto i 12milioni di euro spesi in più rispetto alla cifra prevista inizialmente. “Come mai, cioè, il 30 aprile 2009 il commissario delegato del governo, Claudio Rinaldi, presentò al comitato provinciale del CONI la richiesta di parere tecnico favorevole, indicando un importo complessivo di 26 milioni di euro. È per questo motivo che gli inquirenti avrebbero disposto una serie di accertamenti bancari”.

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