Adria (Rovigo), nube tossica da cisterna: 4 operai morti per esalazioni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Settembre 2014 - 11:52| Aggiornato il 2 Dicembre 2014 OLTRE 6 MESI FA
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ROVIGO – Quattro operai sono morti e due sono ricoverati in gravi condizioni a causa delle esalazioni di acido solforico e ammoniaca da una cisterna della ditta Co.Im.Po a Ca’ Emo, una frazione di Adria, provincia di Rovigo. Secondo una prima ricostruzione, che dovrà essere supportata dai risultati delle autopsie e delle analisi chimiche, non c’è stata alcuna esplosione come inizialmente dichiarato: gli operai, che secondo quanto si apprende non indossavano le maschere di protezione, avrebbero gettato dell’acido solforico in una vasca che molto probabilmente conteneva già ammoniaca generando un mix di sostanze tossiche.

Sarà ora l’inchiesta della procura di Rovigo ad accertare se vi siano stati errori o omissioni da parte di qualcuno degli operai e, soprattutto, se siano state rispettate da parte dell’azienda tutte le normative sulla sicurezza.

“C’è stata una errata manovra nel processo che la ditta faceva per trattare questi reflui, che ha comportato la nube tossica di anidride solforosa” ha detto il comandante dei vigili del fuoco di Rovigo, Girolamo Bentivoglio.

Per il pm di Rovigo Sabrina Duò, sono “evidenti”, ad una prima analisi, i “problemi di sicurezza all’interno della Co.Im.Po”. “Errore umano? Tutto può essere – ha aggiunto – ma dai primi elementi sembrerebbe che qui qualcosa non è stato rispettato sotto il profilo del ciclo di produzione”. Almeno due dei quattro operai deceduti, Nicolò Bellato e Marco Berti, erano dipendenti diretti dell’azienda: uno di 28 anni, l’altro 47 e abitavano uno ad Adria e l’altro a Mardimago, frazione di Rovigo. Il terzo operaio morto, Giuseppe Baldan era un conducente dell’autocisterna di una ditta esterna, un 48enne originario di Piove di Sacco ma residente a Campolongo Maggiore.

In un primo momento si credeva che avessero perso la vita 3 persone, ma in tarda mattinata è stato trovato il corpo di un quarto operaio, Paolo Valesella. Uno dei due feriti gravi, M.G. ha 41 anni, anch’egli di Adria. Anche un vigile del fuoco è rimasto ferito durante i soccorsi: è rimasto contuso in seguito a una caduta accidentale durante le concitate fasi delle operazioni di soccorso ed è stato portato per precauzione al pronto soccorso dell’ospedale di Rovigo per un controllo.

Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto sembra che prima sia rimasto intossicato l’operaio che materialmente stava eseguendo il lavaggio della cisterna. Il collega e l’autista si sono precipitati a soccorrerlo ma anche loro sono stati investiti dalle mortali esalazioni. L’incidente è avvenuto a metà mattinata, fra le 10 e le 10.30. L’azienda che raccoglie e stabilizza fanghi provenienti da impianti di depurazione civile e di insediamenti produttivi agroalimentari si trova in via America 7 a Ca’ Emo, una frazione di Adria. I cadaveri dei quattro operai sono stati rimossi a distanza di ore perché prima l’azienda ha messo in sicurezza l’area per evitare che le esalazioni dell’acido possano causare problemi ad altre persone.

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(foto Ansa)

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(video del Gazzettino)