Saman Abbas, il fidanzato Saqib: “Il padre mi disse di lasciarla o avrebbero ucciso me e la mia famiglia”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Luglio 2021 - 09:58 OLTRE 6 MESI FA
Saman Abbas, il fidanzato Saqib: "Il padre mi disse di lasciarla o avrebbero ucciso me e la mia famiglia"

Saman Abbas, il fidanzato Saqib: “Il padre mi disse di lasciarla o avrebbero ucciso me e la mia famiglia”

Sul caso della scomparsa di Saman Abbas parla il fidanzato Saqib che a Dritto e Rovescio racconta: “Il padre mi disse di lasciarla o avrebbero ucciso me e la mia famiglia”. Saman Abbas è la diciottenne di origine pachistana scomparsa a Novellara (Reggio Emilia) lo scorso 30 aprile e di cui si sospetta l’omicidio da parte di componenti della sua famiglia.

Sarebbe stata uccisa e poi seppellita perché si era rifiutata di sposarsi in un matrimonio forzato in Pakistan. Il ragazzo è stato intervistato nella puntata di giovedì 1 luglio 2021 di Dritto e Rovescio, programma di Rete4 condotto da Paolo Del Debbio.

Le parole del fidanzato di Saman Abbas

“Mi manca troppo – racconta Saqib -, dalla sera alla mattina, era il mio primo amore. Il 30 aprile l’ho sentita per l’ultima volta e mi ha detto che aveva troppo paura, paura per la sua vita. Se lei pensasse che potessero ucciderla? Era un rischio grande che potessero ucciderla. Io oggi non ho paura di niente, della mia vita non me ne frega niente”.

“Il padre di Saman ha detto che la mia famiglia doveva parlare con me e se non avessi lasciato Saman tutta la famiglia e io saremmo morti. La mia famiglia aveva tanta paura. Se Saman avesse paura della sua vita tornando a casa? Sì, il 27 aprile sente che lo zio dice che quando sarebbe arrivata a casa l’avrebbe uccisa. Io le ho detto vai subito dai carabinieri, le ho detto di non andare a casa perché lo sai che la tua famiglia è fatta così ma lei aveva bisogno dei documenti. Se fossi andato a casa con lei? Sarei morto anche io”, racconta Saqib.

Continuano le ricerche 

Intanto si allarga ancora il campo delle ricerche del corpo di Saman Abbas. A Novellara, nella Bassa Reggiana, dove la ragazza viveva, i carabinieri di Guastalla, i militari forestali di Reggio Emilia e le unità cinofile di Bologna stanno ispezionando l’area esterna di una porcilaia dismessa a circa un chilometro dall’abitazione della giovane.

Inoltre, grazie a una ditta locale di escavazioni, saranno effettuati carotaggi più intensivi attraverso strumenti specifici in grado di fare buchi con un maggior diametro in un centinaio di punti dove l’elettromagnetometro ha evidenziato anomalie nel terreno in profondità. Gli investigatori non stanno trascurando nulla, dalla più piccola anomalia fino alle più significative nel terreno in cui si scaverà. In questi punti agiranno anche i cani molecolari specializzati nel ritrovamento di cadaveri.