Sarah Scazzi, nuovo sopralluogo in casa Misseri e altri interrogatori

Pubblicato il 25 Ottobre 2010 - 21:10 OLTRE 6 MESI FA

Sarah Scazzi

Nuovo sopralluogo in casa Misseri, gli investigatori sono tornati nella villetta di via Deledda ad Avetrana. E’ morta lì Sarah Scazzi o nel garage vicino, come ha confessato lo zio Michele, il 26 agosto scorso?

Il nuovo esame nella casa è servito invece soprattutto per consentire al prof. Luigi Strada, medico legale che ha eseguito l’autopsia sul corpo della quindicenne, per rendersi conto direttamente dello scenario complessivo nel quale è stato compiuto il delitto.

Intanto gli inquirenti hanno interrogato alcune persone – tra le quali un parente di Michele Misseri – perché ‘informate sui fatti’.Il procuratore aggiunto di Taranto, Pietro Argentino, titolare insieme al pubblico ministero Mariano Buccoliero dell’inchiesta sono rimasti per oltre tre ore.

Da fonti vicine alla difesa di Sabrina Misseri, gli avvocati Vito Russo e Emilia Velletri, l’Ansa ha appreso che verrà presentato ricorso al tribunale del Riesame contro l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Martino Rosati. Il ricorso sarà depositato entro due-tre giorni. I legali chiederanno la nullità del provvedimento restrittivo e contesteranno i gravi indizi di colpevolezza; scartata l’ipotesi del ricorso ‘per saltum’ in Cassazione. Intanto, questa mattina al Ris dei carabinieri di Roma sono cominciati gli accertamenti tecnici irripetibili dell’inchiesta, alla presenza di legali e consulenti.

Gli accertamenti ‘dattiloscopici, biologici, chimici e informatici’ verranno svolti su tutti i ”reperti acquisiti al procedimento”: il cellulare e la batteria del telefonino di Sarah, i tamponi biologici prelevati sul cadavere della quindicenne, il dna, i rilievi e i reperti acquisiti sulla Seat Marbella di Michele Misseri, all’interno del garage e dell’abitazione dei Misseri in via Grazia Deledda ad Avetrana.

Per i risultati bisognerà attendere almeno 30 giorni, anche se è possibile che qualche esame venga concluso prima. Il generale Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma e consulente della famiglia Scazzi, non ha escluso che tra i reperti che saranno analizzati dal Ris vi possano anche essere resti dell’arma del delitto: una corda, stando alla confessione di Michele Misseri che, però, lui ha affermato di aver bruciato o gettato nella spazzatura.