Sciopero treni ridotto da Salvini, finirà alle 15 di oggi. CGIL: “Iniziativa vergognosa”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Luglio 2023 - 09:10 OLTRE 6 MESI FA
Sciopero treni, foto Ansa

(foto d’archivio Ansa)

E’ in corso dalle 3 di questa mattina lo sciopero dei treni. Terminerà alle 15 dopo che il ministro dei Trasporti, anche a seguito della posizione espressa dalla Commissione Garante degli scioperi ha ordinato il dimezzamento dello stop rispetto alle 24 ore proclamate dai sindacati e confermate dopo il tavolo convocato al Mit per cercare di revocare lo sciopero. Disagi per i passeggeri che sono stati costretti a riprogrammare i propri viaggi e per i pendolari che si sono dovuti organizzare in altro modo. Stazioni insolitamente deserte e binari vuoti caratterizzano queste prime ore di sciopero.

Il tweet di Salvini

“Ho appena firmato l’ordinanza che dimezza lo sciopero dei treni proclamato dai sindacati per domani. Il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma era impensabile lasciare a piedi un milione di pendolari in una giornata che prevederà temperature intorno ai 35 gradi in tutto il Paese. Da Ministro, il mio pieno impegno per garantire un confronto risolutivo tra le aziende e i sindacati in modo da dare risposte a lavoratrici e lavoratori delle ferrovie, rispettando però il diritto alla mobilità di tutti”.

La replica della CGIL

“La presentazione è un’iniziativa vergognosa, sbagliata e illegittima – tuona il segretario generale della Fiat Cgil, Stefano Malorgio, che ricorda come la proclamazione dello sciopero non sia stata fatta all’ultimo momento, ma sono a conoscenza del Ministero dei Trasporti dall’8 e dal 22 giugno. In questi 34 giorni nulla è stato fatto per evitarli mentre vi era tutto il tempo e la disponibilità per farlo

L’impressione generale è di un Ministero che prova a recuperare tempo perso quando ormai è troppo tardi. Treni ed aerei sono già stati cancellati in previsione dello sciopero e quindi in ogni caso non saranno evitati i disagi ai viaggiatori che vanno imputati a chi ha portato le trattative ad un punto morto. Le astensioni dal lavoro – continua Malorgio – sono state dichiarate secondo le leggi vigenti, valuteremo in sede legale come rispondere all’iniziativa di comprimere il diritto costituzionale di sciopero”.