Scuola, Renzi: “Assumere precari è obbligo”. Anche 916 prof steno-dattilografi?

di Daniela Lauria
Pubblicato il 15 Settembre 2014 - 15:51| Aggiornato il 26 Ottobre 2014 OLTRE 6 MESI FA
Precari scuola da assumere subito: ma servono 916 prof di steno-dattilografia?

Precari scuola da assumere subito: ma servono 916 prof di steno-dattilografia?

ROMA – Precari della scuola da assumere subito. “E’ un obbligo”, ha detto il premier Matteo Renzi. “Da settembre 2015″, ha aggiunto. Ma c’è davvero bisogno, nella scuola contemporanea, di 916 prof di steno-dattilografia? Tanti sono gli stenografi iscritti nelle cosiddette Gae, le Graduatorie a esaurimento, che la riforma Renzi promette di svuotare una volta per tutte.

Se lo domanda Andrea Ichino a pagina 34 del Corriere della Sera di domenica 14 settembre. Gli steno-dattilografi aspiranti professori non sono gli unici precari, senz’altro preparati e volenterosi, che mal si adattano alle necessità formative del Paese Italia. Forse sono il caso più estremo, ma che dire allora del foltissimo gruppo di insegnanti di francese che popolano le graduatorie? Anche di loro non c’è particolarmente bisogno: sarebbe più opportuno insegnare l’inglese o, al limite, l’arabo e il cinese, per essere più competitivi in un mercato del lavoro ormai globalizzato.

Il guaio è che il sistema scolastico italiano, è cosa ormai nota, si regge sul lavoro di un nutrito corpo di insegnanti precari che il Miur assume il 1 settembre di ogni anno e manda a casa il 30 giugno. Una prassi che ha dato vita a una precarizzazione istituzionalizzata e a una stratificazione permanente di promesse non mantenute, cui l’Europa ci chiede giustamente di ovviare.

Per questo il governo Renzi ha pianificato la Buona Scuola, quella dove verrà estirpato il male della “Supplentite”, per usare le parole del premier, e le famose Gae saranno finalmente svuotate. Tradotto vuol dire che a settembre 2015 lo Stato offrirà a quei 150 mila prof precari iscritti in quelle liste un contratto a tempo indeterminato. Ma non è forse meglio, si domanda sempre Ichino, lasciare libere le scuole di scegliere il proprio corpo docenti, anche a costo di non impiegare quei precari purtroppo inadatti?