ROMA – La corte d’Appello di Bologna ha stabilito che quello di Simona Adela Andro, la 35enne infermiera romena uccisa dall’ex fidanzato, Valer Ispas Baciu, nel suo appartamento di Ravenna il 2 aprile del 2013, non fu un omicidio volontario. Per questo per il muratore 47enne Valer Ispas Baciu, tutt’ora in carcere a Modena, il reato -è stato derubricato in preterintenzionale e la condanna è passata dai 16 anni rimediati in abbreviato nel primo grado a 9 anni e quattro mesi.
Secondo le indagini dei carabinieri, il delitto era avvenuto verso le 5.30 quando Baciu, lasciato da oltre un anno dalla donna e in procinto di abbandonare l’appartamento tanto che aveva già le valigie pronte in corridoio, spinto dalla gelosia, aveva stretto il collo della donna a livello della carotide per un tempo tuttavia non sufficiente per uccidere una persona sana. Ma la 35enne soffriva di una patologia che nemmeno lei conosceva (la stenosi coronarica) e morì dopo poco tempo.