Svastica sulla bara, funerale nazista: il prete se c’era dormiva?

di Riccardo Galli
Pubblicato il 12 Gennaio 2022 - 10:40 OLTRE 6 MESI FA
Svastica sulla bara, funerale nazista: il prete se c'era dormiva?

Svastica sulla bara, funerale nazista: il prete se c’era dormiva? FOTO ANSA

La foto è a disposizione e illustra secca e asciutta cronaca dei fatti: a Roma celebrato pubblicamente un funerale nazista. Con bandiera nazista, bandiera del Terzo Reich hitleriano, adagiata sulla bara della defunta a testimoniare e a rivendicare una appartenenza alla comunità politica delle SS. La bandiera che si mette sulla bara è insieme la sintesi e l’omaggio al valore più amato in vita dal defunto. In questo caso il nazismo. Chiaro, netto, rivendicato, omaggiato con tanto di saluto Heil Hitler al passaggio del feretro. Chi ha allestito e voluto questo funerale voleva dire e ha detto nella maniera più evidente possibile: se n’è andata una nazista. Al secolo Alessia Augello. 

I nazisti ci sono, nessuna sorpresa né scandalo

I nazisti ci sono, qui e oggi. Non c’è da sorprendersi come ogni volta sembra fare la rappresentazione ufficiale e politicamente corretta della vita associata. I nazisti ci sono, qui e oggi. Hanno organizzazioni politiche con tanto di sigle e sedi, organizzazioni che non sono neanche fuori legge. Se indicono una manifestazione di piazza, le autorità la autorizzano in nome e per conto delle libertà democratiche che i nazisti considerano una peste immonda. I nazisti ci sono, qui e ora. In Italia, negli Usa, in Francia, in Germania, in Gran Bretagna…Spesso si presentano anche alle elezioni, talvolta in prima persona, talaltra imbarcati in liste sovraniste. Ci sono nella politica, ci sono nelle cronache, ci sono anche nella società. E debole è la sanzione, soprattutto sociale, nei loro confronti. Ed è qui il nocciolo dell’accaduto a Roma a quel funerale con svastica.

Il prete. Se c’era dormiva?

Funerale, cioè parrocchia, cioè sacerdote officiante. Un prete ci sarà anche stato ad officiare il funerale. Non ha visto nulla della deposizione della bandiera nazista sulla bara? Oppure a sacramento ultimato il sacerdote ha in prudente fretta girato le spalle per non vedere nulla? Oppure ancora ha applicato una variante del “non mi compete”? Oppure ha pensato che una volta tanto Ponzio Pilato aveva ragione? Oppure e peggio di tutte ha ritenuto che sua missione competenza, dovere e responsabilità fosse quella esclusiva di officiare, impartire, benedire senza guardare non chi (giustamente per la Chiesa tutti sono anime) ma cosa si ammette alla liturgia cattolica, a cosa si dà diritto di cittadinanza. E’ nell’agire debole di quel sacerdote la pessima notizia del funerale nazista di Roma.