Andria, arrestati terroristi islamici: ridevano del crollo di chiese a L’Aquila

Pubblicato il 30 Aprile 2013 - 09:14 OLTRE 6 MESI FA
Terrorismo, cellula islamica bloccata in Puglia: incitavano a jihad e suicido

ANDRIA – Il gruppo terroristico islamico arrestato la mattina del 30 aprile in Puglia incitava alla jihad e al suicidio. Rideva del crollo delle chiese causato dal terremoto de L’Aquila del 2009. Avevano base ad Andria, in Puglia, e campi di addestramento nelle zone impervie del vulcano Etna, in Sicilia.

Secondo gli investigatori, il gruppo non aveva in mente obiettivi precisi ma stava genericamente programmando di compiere un attentato contro una chiesa in Puglia. Secondo gli investigatori il capo della cellula sarebbe Hisni Hachemi Ben Hassen, Imam tunisino arrestato in Belgio. L’Imam gestì fino al 2010 un call center ad Andria. 

ARRESTI TRA PUGLIA E BELGIO –terroristi di una cellula islamica sono stati bloccati in Puglia dai carabinieri del Ros la mattina del 30 aprile. La Procura di Bari ha emesso 6 ordinanze di custodia cautelare per personaggi di spicco del terrorismo internazionale. Le accuse sono per associazione di terrorismo internazionale e istigazione all’odio razziale

Gli arresti riguardano persone che vivono in Italia è diretta dal sostituto procuratore di Bari, Renato Nitti, ed è stata avviata nel 2007, tramite il monitoraggio di alcune attività dei migranti e tendendo d’occhio i loro call center e internet point.

JIHAD E SUICIDI – La cellula islamica incitava infatti alla jihad e agli attentati suicidi in occidente e nelle zone di guerra. Gli arresti sono stati eseguiti sia in Italia sia all’estero. Secondo le indagini gli appartenenti alla cellula avevano dei rapporti molto stretti con personaggi importanti del terrorismo internazionale e in diverse occasioni avevano mostrato un acceso antisemitismo e una avversione per i paesi ‘infedeli’ tra cui gli Stati Uniti e l’Italia. Le indagini hanno permesso di accertare una diffusa attività di proselitismo e indottrinamento verso in nuovi affiliati che veniva svolta anche con documenti audio e video che esortavano a compiere azioni suicide.

“RIDEVANO DELLE CHIESE CROLLATE A L’AQUILA” – Da alcune intercettazioni telefoniche, infatti, emerge che gli indagati esultarono per la distruzione di numerose chiese nel terremoto avvenuto nel 2009 in Abruzzo. In quella circostanza, inoltre, gli indagati criticavano aspramente perché inopportuno il proposito della comunità musulmana residente in Italia di contribuire agli aiuti per i terremotati, con i fondi raccolti per il sostegno della comune causa islamica.

CAMPI DI ADDESTRAMENTO SULL’ETNA –  La cellula terroristica islamica che aveva base ad Andria organizzava anche campi di addestramento sull’Etna, per preparare gli adepti ad azioni di terrorismo internazionale in zone di crisi.

Nel call center si cercavano sul web video dimostrativi pubblicati nei forum jiadisti attraverso i quali gli aspiranti ‘martiri’ della guerra santa imparavano a confezionare ordigni esplosivi e a usare armi da fuoco e venivano reclutati nuovi volontari da avviare dai campi di battaglia in Afghanistan, Yemen, Iraq e Cecenia. Il gruppo sosteneva le proprie attività attraverso una raccolta fondi fatta in rete e secondo canali tradizionali.