Le tigri e l’attacco fatale al domatore, perché? Movimento brusco, istinto predatorio, logica del branco

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Luglio 2019 - 14:30 OLTRE 6 MESI FA
Le tigri e l'attacco fatale al domatore, perché? Movimento brusco, istinto predatorio, logica del branco

Le tigri e l’attacco fatale al domatore, perché? Movimento brusco, istinto predatorio, logica del branco

ROMA – Dopo la morte del domatore Ettore Weber, di 61 anni, la magistratura ha disposto il sequestro delle 8 tigri del circo Orfei dove è avvenuto l’incidente a Triggiano, in provincia di Bari. Nell’aggressione sono coinvolte solo quattro di loro. I carabinieri fanno sapere che tutti gli otto felini sono stati collocati allo Zoo Safari di Fasano, in provincia di Brindisi. Ma come è possibile che delle tigri addestrate all’improvviso decidano di azzannare il domatore?

In effetti non è poi così strano, la natura ha i suoi obblighi. “Le tigri, ma anche i leoni, i leopardi e in generale tutti i componenti della grande famiglia dei felini – spiega al Corriere.it l’etologo Roberto Marchesini -, hanno un istinto predatorio fortissimo. Pensiamo ai gatti: anche se convivono con l’uomo da almeno 8mila anni continuano a farci piccoli agguati fra i mobili di casa. Figurarsi le tigri, che non hanno avuto nessun processo storico di addomesticazione e non hanno quindi assorbito, a livello genetico, la vicinanza con l’uomo”. 

Nel caso del povero Weber è difficile dare una risposta al perché la prima tigre si sia avventata su di lui: può aver equivocato un movimento brusco, ricevuto un ordine che non poteva eseguire, forse approfittato di una distrazione fatale. Viceversa, la dinamica dell’aggressione, la prima attacca altre tre si accodano, è più comprensibile: spiega Marchesini che “Quando una tigre attacca, le altre la seguono per osmosi. E a quel punto, davanti non a una ma a più tigri insieme, un domatore da solo non ha alcuna possibilità”. Sarebbero serviti degli aiutanti, altri esperti domatori. (fonte Corriere.it)