Vania Giglio, morta la 43enne di Rozzano travolta a Milano sulla Tangenziale Est mentre aiutava un ferito in strada

Vania Giglio, morta la 43enne di Rozzano travolta a Milano sulla Tangenziale Est mentre aiutava un ferito in strada. La donna è stata falciata da una Mercedes guidata da una 64enne.

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Aprile 2022 - 11:23 OLTRE 6 MESI FA

Vania Giglio (nella foto), morta la 43enne di Rozzano travolta a Milano sulla Tangenziale Est mentre aiutava un ferito in strada

Vania Giglio, la 43enne travolta sulla Tangenziale est di Milano dopo essere scesa dalla sua auto per soccorrere un motociclista a terra, è morta all’ospedale Niguarda dopo 17 ore di agonia.  Il suo atto di generosità verso il prossimo le è costato la vita.

Vania Giglio falciata da un’auto sulla Tangenziale est di Milano

La donna è stata falciata da un’auto sulla Tangenziale est a mezzanotte e mezza di sabato 9 aprile: mentre stava parlando al ferito in attesa dell’ambulanza, una Mercedes Classe A guidata da una donna di 64 anni che non si era accorta dei veicoli fermi in strada l’ha presa in pieno.

La tragedia è avvenuta tra Lambrate e Cascina Gobba in direzione nord. La moto ha tamponato sulla corsia di sorpasso l’automobile che lo precedeva. La Giglio ha visto l’uomo a terra in mezzo alla strada e si è fermata a soccorrrerlo prima di essere travolta. La Giglio è stata trasportata al Niguarda in condizioni disperate. Qui è stata ricoverata nel reparto di Neurorianimazione in prognosi riservata. Ha lottato tra la vita e la morte ed è morta alle 17 di domenica. 

Meno gravi le altre persone coinvolte: il motociclista 26enne è stato accompagnato al San Gerardo di Monza in codice giallo. La conducente dell’auto che ha travolto il motociclista era gudata da un 31enne trasportato al San Raffaele per accertamenti. La sessantaquattrenne che era al volante della Mercedes è stata invece soccorsa al San Raffaele in stato di schock. 

Chi era Vania Giglio

Vania Giglio era nata a Milano ed aveva vissuto a Rozzano fin da quando era bambina. Da un paio di anni si era trasferita a Rho. Fino al 2016 aveva lavorato come impiegata dell’ospedale Humanitas.