SONDRIO – L’autopsia sul cadavere di Veronica Balsamo slitta di 24 ore: la ragazza di 23 anni è morta sabato scorso precipitando in un dirupo subito dopo essere uscita dall’auto sulla quale si era appartata nei boschi di Grosotto (Sondrio) con Emanuele Casula.
Il 18enne, operaio, è ora ricoverato all’ospedale ‘Morelli’ di Sondalo per lievi lesioni che si è procurato cappottandosi con la macchina quando si è allontanato in tutta fretta dal luogo di quella che, al momento, è ritenuta dai carabinieri del Comando provinciale una disgrazia. La Procura di Sondrio, guidata da Fabio Napoleone, è prudente nello sposare una tesi piuttosto che un’altra, a spiegazione di quanto accaduto.
”L’esame autoptico – ha spiegato il magistrato – sarà decisivo. Anche se da un primo esame sul corpo senza vita della giovane non appaiono lesioni che facciano propendere a una causa diversa, nel decesso, dalla caduta accidentale. Ma aspettiamo di eseguire l’autopsia e di conoscerne i risultati, prima di trarre conclusioni che potrebbero altrimenti rivelarsi affrettate”.
Nelle prossime ore, potrebbe essere riascoltato il 18enne il quale avrebbe fornito agli inquirenti versioni differenti sull’accaduto, inclusa quella che al momento della tragedia Veronica si trovasse ancora in auto con lui, e sia stata sbalzata fuori al momento del ribaltamento della vettura sull’asfalto, mentre scendeva a tutta velocità verso il fondovalle.
“Non avanzo alcuna ipotesi – si limita a dire Giancarlo, il padre della ragazza che lavorava come cameriera nell’Engadina, in Svizzera -. Aspetto di sapere l’esito dell’autopsia. Tutto è in mano alla Procura e ho fiducia nell’operato di chi indaga per fare piena luce su cosa è successo”.