Vescovo Ferrara: “Papa Francesco deve fare fine di…”

Vescovo Ferrara: "Francesco deve fare fine di quell'altro"
Monsignor Luigi Negri

FERRARA – Avrebbe augurato a Papa Francesco “la stessa fine di quell’altro Papa”. Sono le parole durissime che Il Fatto Quotidiano ha attribuito a monsignor Luigi Negri, vescovo di Ferrara, “intercettato” in treno da imprecisati testimoni. L’articolo che appare in prima pagina si intitola: “Vescovo di Cl: Francesco deve fare la fine di quell’altro Papa”. Il vescovo di Cl è appunto monsignor Negri e secondo il giornalista Loris Mazzetti, che ne riporta i presunti virgolettati, farebbe riferimento alla “fine” di Papa Luciani, scomparso dopo appena 33 giorni di pontificato. Motivo dell’attacco? Le recenti nomine a Bologna e Palermo di due preti di strada Matteo Zuffi e Corrado Lorefice.

Sarebbe stato lo stesso vescovo a parlarne, “udito” lo scorso 28 ottobre mentre era in viaggio su un treno Frecciarossa. Negri avrebbe detto: “Speriamo che con Bergoglio la Madonna faccia il miracolo come aveva fatto con l’altro”. Commenti fatti, secondo il Fatto Quotidiano, a voce alta, nonostante altre persone fossero presenti nel vagone, con un prete che lo accompagnava e ribaditi anche in una telefonata fatta dal vescovo al giornalista Renato Farina. Anche questa “origliata” dai testimoni citati dal Fatto e ripresi dall‘Ansa:

“Nomine avvenute nel più assoluto disprezzo di tutte le regole – avrebbe detto il vescovo – La nomina a Bologna è incredibile. A Carlo Caffarra (l’Arcivescovo che lascerà il posto a Zuffi per raggiunti limiti di età, ndr) ho promesso che farò vedere i sorci verdi a quello lì. La nomina di Lorefice è ancora più grave. Ha scritto un libro sui poveri, che ne sa lui dei poveri, e su Lercaro e Dossetti, sui modelli, due che hanno distrutto la Chiesa italiana”

Parole durissime, che il monsignore non ha smentito e alle quali non ha voluto inizialmente replicare. Salvo poi commentare con il direttore della Nuova Ferrara, Stefano Scansani: “Questo nuovo episodio spiega tutto l’odio teologico contro la Chiesa”. A Scansani che lo ha raggiunto dopo la celebrazione della messa per i sacerdoti defunti nella casa di riposo Betlem, il monsignore è comunque apparso “sereno e pronto al contrattacco”.

 

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