Yara Gambirasio: test Dna negativo, “donna di Rovetta non è la madre del killer”

Pubblicato il 14 Aprile 2013 - 14:03| Aggiornato il 13 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

BREMBATE SOPRA (BERGAMO) – Tanta speranza per aver trovato la madre dell’assassino di Yara Gambirasio. Una donna di oltre 70 anni, di San Lorenzo di Rovetta, a cui pochi giorni fa era stato prelevato il Dna. Speranza durata poco però perchè l’esame ha dato esito negativo. Quella signora, sposata e con tre figli, non è la mamma del killer.

Ricevuto il campione, i carabinieri esperti di genetica si erano sono messi subito al lavoro. Hanno confrontato il profilo genetico della donna con la parte mitocondriale (la linea materna) del Dna del presunto assassino isolato da piccole macchie di sangue trovate sugli slip e sui leggings della vittima. Ma non è stato rilevato nessun legame di parentela.

Perché il faro delle indagini è stato puntato proprio su quella donna? Ce lo ricorda Giuliana Ubbiali sul Corriere della Sera:

Carabinieri e polizia hanno iniziato a rivoltare come un guanto il paesino della valle dopo la testimonianza di un pensionato di Parre. Aveva lavorato con Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno morto nel 1999 che per gli inquirenti è il padre del presunto killer, un figlio illegittimo. «Mi aveva confidato di aver messo nei guai una ragazza di San Lorenzo, sarà stato il 1962 o il 1963», la rivelazione ai carabinieri.

È attendibile quel ricordo di 50 anni fa, anche in virtù del fatto che, sentito un anno prima dalla polizia, il testimone non aveva fornito questi elementi? Spetta a chi indaga verificarlo. Fatto sta che, a seguito delle sue indicazioni, gli investigatori hanno acquisito dalle anagrafi gli elenchi di donne sui 70 anni. L’età che dovrebbe avere oggi quella ragazza. Quelle che ancora non erano finite nel calderone dei prelievi del Dna sono state e verranno chiamate per un prelievo di saliva. Nulla si può trascurare. Da oltre due anni gli inquirenti non si danno pace.