Allarme covid a Shanghai, Disneyland blocca migliaia di visitatori senza tampone: linea dura cinese anti virus

Allarme covid a Shanghai, Disneyland blocca migliaia di visitatori senza tampone: linea dura cinese anti virus, Xi la terrà fino al 2024, non vuole contagi

di Maria Vittoria Prest
Pubblicato il 1 Novembre 2022 - 09:15 OLTRE 6 MESI FA
Allarme covid a Shanghai, Disneyland blocca migliaia di visitatori senza tampone: linea dura cinese anti virus

Allarme covid a Shanghai, Disneyland blocca migliaia di visitatori senza tampone: linea dura cinese anti virus

Allarme covid a Shanghai: e migliaia di persone sono bloccate all’interno di Disneyland e non possono uscire.

Erano le 11:39 ora locale, il parco tematico Shanghai Disneyland, scattato allarme, ha chiuso i cancelli impedendo a migliaia di persone di lasciare il Magic Kingdom dopo aver bloccato l’intero resort a causa di alcuni casi Covid.

Ai visitatori è stata impedita l’uscita fino a quando non sono stati in grado di fornire un test negativo per il Covid, secondo quanto riportato dal governo di Shanghai sul suo account ufficiale WeChat.

In linea con l’approccio ultra-rigoroso di tolleranza zero della Cina nei confronti dello allarme Covid, dopo 10 nuovi casi asintomatici di trasmissione locale registrati domenica, le autorità del Shanghai Disney Resort hanno deciso di chiudere fino a nuovo avviso il parco e le aree circostanti, compresa la via dello shopping. 

Filmati condivisi su Weibo, social network cinese, mostrano i visitatori in preda al panico che cercano di fuggire dal parco. Reuters, però, non è stato in grado di verificare l’autenticità dei video e lo Shanghai Disney Resort non ha risposto quando gli è stato chiesto quanti visitatori ci fossero al suo interno. Di norma, nel parco, ogni giorno entrano circa 60.000 visitatori.

Un portavoce dello Shanghai Disney Resort ha dichiarato che il resort stava ancora operando con “offerte limitate” e seguendo le misure anti-Covid delle autorità sanitarie cinesi.

Le autorità, inoltre, hanno imposto a chiunque abbia visitato il parco dal 27 ottobre di sottoporsi al test Covid per tre volte in tre giorni.

Non è il primo disservizio per lo Shanghai Disney Resort che già una volta, a Novembre 2021, aveva chiuso il parco per due giorni con più di 30.000 visitatori bloccati all’interno fino a test negativo. Il resort è anche rimasto chiuso per più di tre mesi durante la serrata di Shanghai all’inizio di quest’anno.

Le autorità locali in tutta la Cina stanno continuando ad imporre misure estremamente rigorose per evitare qualsiasi trasmissione del virus. L’aumento del numero di casi dovuti a numerosi focolai in tutta la Cina ha spinto ad inasprire le restrizioni e le chiusure a livello locale.

Domenica i nuovi casi nella Cina continentale sono stati 2.898, superando quota 2.000 per il secondo giorno consecutivo. Un numero, comunque, esiguo rispetto agli standard globali.

A Guangzhou, una delle città cinesi più grandi ed importante centro economico, il numero di nuovi casi trasmessi localmente è stato di 1.110 dal 24 al 30 ottobre, in aumento rispetto ai 402 del precedente periodo di sette giorni, con il distretto di Haizhu, che ospita 1,8 milioni di persone, in lockdown.

Un residente di Guangzhou di nome Ye ha raccontato di essersi trovato in un hotel di periferia in quarantena dopo che, il 27 ottobre, gli è stato comunicato che era stato considerato un contatto stretto in virtù del fatto che tre giorni prima aveva camminato sulla stessa strada, alla stessa ora, di una persona risultata positiva al test.

“Non so come abbiano fatto a calcolarlo. Inoltre, non c’è spazio per le domande o le contestazioni. Se dicono che è così, è la fine”, ha dichiarato Ye.

Nell’ultima settimana, le autorità si sono affrettate a gestire l’aumento dei casi in città di tutta la Cina, tra cui Datong, Xining, Nanjing, Xian, Zhengzhou e Wuhan, costringendo a misure di chiusura temporanea.

In occasione del Congresso del Partito Comunista di questo mese, il Presidente Xi Jinping ha ribadito l’impegno della Cina nei confronti della politica zero-COVID, deludendo gli investitori e gli innumerevoli cinesi frustrati da blocchi, limitazioni ai viaggi e test.

“Ci aspettiamo che la politica zero-COVID non venga abbandonata fino al 2024, il che significa che le disfunzioni da virus manterranno bassa l’attività dei servizi di persona”, ha dichiarato Huang di Capital Economics.