Argentina: proclamato beato José Gabriel Brochero, il ‘prete-gaucho’ di Cordoba

di Francesca Ambrogetti
Pubblicato il 16 Settembre 2013 - 06:57 OLTRE 6 MESI FA
José Gabriel Brochero, il 'prete-gaucho' di Cordoba

José Gabriel Brochero, il ‘prete-gaucho’ di Cordoba (Argentina) proclamato beato

BUENOS AIRES – (ANSA) Centinaia di gauchos a cavallo vestiti con il tradizionale poncho e cappello a larghe tese hanno reso omaggio oggi, nel giorno della sua beatificazione, a José Gabriel Brochero, il prete che, vestito come loro, nella seconda metà dell’Ottocento percorreva instancabilmente su una mula la sua vasta parrocchia nelle provincia argentina di Cordoba.

Presieduta dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, e in una giornata molto fredda, la cerimonia si è svolta a ‘Villa Cura Brochero‘, un piccolo paese in mezzo alle montagne. Il villaggio ha accolto una moltitudine di pellegrini giunti da tutta l’Argentina, in particolare dal centro e dal nord del paese, l’area dove il “prete-gaucho” ha portato per anni aiuto e conforto ai più poveri, oltre a diffondere la sua opera di evangelizzazione e la spiritualità di sant’ Ignazio di Loyola.

Papa Francesco ha inviato un messaggio, che è stato letto dal presidente della Conferenza episcopale argentina, José Maria Arancedo:

”Mi piace immaginare oggi Brochero parroco sulla sua mula … mentre percorreva i lunghi sentieri aridi e desolati dei duecento chilometri quadrati della sua parrocchia”.

Il Papa ha inoltre mandato in dono una campana su cui si legge la scritta ‘Jose’Gabriel Brochero, un pastore che odora di pecora’.

Seduto in prima fila, alla cerimonia ha partecipato Nicolás Flores, il bambino del miracolo che ha consentito la beatificazione di Brochero. Vittima a undici mesi di un incidente stradale e giunto in fin di vita all’ospedale, i medici dissero ai genitori – i quali avevano chiesto l’intercessione del ‘prete-gaucho’ – che non vi era cura possibile e che sarebbe rimasto in stato vegetativo. Oggi Nicolas è invece un bambino che va a scuola e fa una vita normale.

Diversi medici hanno testimoniato che non esistono spiegazioni scientifiche per sua guarigione.

Il “prete gaucho” – primo sacerdote e ottavo beato argentino – è morto del 1914, cieco e sordo, vittima della lebbra che gli avevano trasmesso i malati che assisteva.

La beatificazione è stata approvata da Benedetto XVI dopo un processo lungo e con tanti ostacoli. Nel 2004 era stato dichiarato venerabile. Mancava il miracolo che è stato constatato qualche anno dopo. Una lunga attesa servita – ha sottolineato un sacerdote della diocesi – perché la cerimonia avvenisse durante il primo anno di pontificato di Jorge Bergoglio, un Papa argentino e gesuita.

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