Argentina. Corte Suprema contro gli hedge fund Usa: “No riscossione dei bond”

Pubblicato il 27 Giugno 2012 - 00:43 OLTRE 6 MESI FA

BUENOS AIRES – Sonora sconfitta per due hedge fund statunitensi che, dopo essersi rifiutati di accettare le due ristrutturazioni offerte dall’Argentina per i suoi bond in default, si sono visti respingere definitivamente dalla Corte Suprema la loro richiesta di riscuotere 100 milioni di dollari della Banca Centrale di Buenos Aires depositati nella Reserva Federale, il cui sequestro era stato deciso due anni fa da un giudice di New York. Lo rendono noto oggi i media locali.

In questo modo, la Corte Suprema ha confermato la risoluzione della Corte d’Appello secondo la quale i beni depositati dalle Banche Centrali godono di immunita’. Anche in questo caso, come in precedenza, il governo di Obama si e’ presentato al processo come ‘amicus curiae’, letteralmente ‘amico della corte’, cioe’ per offrire la sua opinione sulle leggi in questione.

In pratica, precisano gli analisti, per evitare che i due hedge fund si appropriassero dei fondi argentini, poiche’ cio’ sarebbe potuto costituire un precedente anche per i depositi di altri Paesi nella Riserva Federale. Da rilevare che, i due fondi avvoltoio in questione, l’EM Ltd di Kenney Dart e l’NML Capital Ltd di Paul Singer, hanno acquistato i tangobond in default a prezzi stracciati proprio come hanno fatto molti altri loro colleghi, soprattutto con quelli greci. E poi sono partiti all’attacco di Baires esigendone il valore totale.