Ayahuasca, la droga legale che ha invaso l’Europa e l’Italia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Ottobre 2015 - 14:10 OLTRE 6 MESI FA
Ayahuasca, la droga legale che ha invaso l’Europa e l’Italia

Ayahuasca

ROMA – Si chiama Ayahuasca. All’apparenza un semplice decotto di piante, sostanzialmente la bevanda allucinogena più conosciuta al mondo. Che provoca gli stessi effetti di una droga, ma che però è legale.

La storia dell’Ayahuasca arriva dalle foreste amazzoniche del Brasile ed ha una tradizione millenaria: questa pianta medicinale infatti veniva – e viene tuttora – utilizzata dalle popolazioni locali e dagli sciamani per i riti di visione e per comunicare con il divino. Una bevanda sacra prodotta dalla miscela in un decotto di due piante, le liane polverizzate di Banisteriopsis caapi e le foglie di Psychotria viridis.

Stando ai racconti di chi l’ha provata, riporta Yahoo,

gli effetti consistono in un vero e proprio trip interiore, visioni e allucinazioni, contatto con realtà extrasensoriali. L’effetto allucinatorio e visionario di questa bevanda è provocato dalla DMT, la Dimetiltriptamina, alcaloide presente in piante e funghi. Una sostanza che è presente anche naturalmente nel cervello umano, prodotta dalla ghiandola pineale e secreta spontaneamente, specie durante i sogni.

L’Ayahuasca è arrivata fino in Europa, Italia compresa, dove numerose associazioni organizzano incontri collettivi dove si cantano melodie sacre e si beve questo particolare decotto dalle potenzialità non solo visionarie ma anche terapeutiche. Numerose dottrine religiose brasiliane utilizzano l’Ayahuasca per curare l’alcolismo, la tossicodipendenza, ma anche numerosi disturbi mentali come depressione, autismo e schizofrenia.

In Italia però la DMT è inserita nell’elenco delle sostanze stupefacenti, ma numerose sentenze della Cassazione – tra cui la Sezione IV, 6 Ottobre 2005, n. 44229 e Sezione I, 16 Febbraio 2007, n. 19056 –  hanno stabilito che la sostanza non può essere paragonata alle altre droghe vietate nel nostro paese in quanto non “può considerarsi sostanza drogante poiché derivata in maniera naturale da piante presenti in natura nella foresta amazzonica e non prodotta da elaborazione o sintesi umana volta a potenziarne gli effetti”.

Ma non è tutto rose e fiori come sembra, conclude Yahoo.

Il consumo del preparato allucinogeno può portare ad avere disturbi mentali come schizofrenia, depressione, manie di persecuzione e anche al suicidio. Poche settimane fa un ragazzo neozelandese di 24 anni, Matthew Dawson-Clarke, è morto durante un rituale Ayahuasca, un altro ragazzo di Bristol, Henry Miller, è diventato schizofrenico dopo aver assunto la bevanda e infine è rimasto vittima di suicidio. E si tratta solo di alcuni delle decine di decessi riconducibili all’infuso.